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Pio Esposito e la crescita esponenziale: il confronto con i Golden Boy di Tuttosport

Pio Esposito e la crescita esponenziale: il confronto con i Golden Boy di Tuttosport . Il paragone può reggere solo con quel giovane talento
È un momento d’oro per Francesco Pio Esposito. L’esordio in Champions League, il primo sigillo in campionato con la maglia dell’Inter e, pochi giorni fa, la prima rete con l’Italia. Un’ascesa inarrestabile che ha spinto Tuttosport a un’analisi approfondita, mettendo a confronto il percorso del giovane attaccante nerazzurro con quello degli ultimi cinque vincitori del prestigioso premio Golden Boy.
Un paragone con i Golden Boy
Dall’analisi emerge un quadro chiaro: talenti come Kylian Mbappé, Erling Haaland e il fuoriclasse del Barcellona Lamine Yamal sono considerati “fuori categoria” per la loro precocità. Tuttavia, il curriculum di Esposito a vent’anni è del tutto paragonabile a quello del portoghese João Félix (Golden Boy 2019), con la speranza, sottolinea il quotidiano, che il suo percorso non subisca le stesse battute d’arresto del giocatore ex Atletico Madrid.
La differenza con l’estero e la crescita in Italia
Il confronto evidenzia anche una differenza culturale nel lancio dei giovani. All’estero, campioni come Mbappé o Jude Bellingham (Golden Boy 2023) vengono lanciati, supportati e responsabilizzati in prima squadra molto prima rispetto a quanto accade in Italia. Proprio per questo, il percorso di Esposito assume ancora più valore. Il suo apprendistato di due anni in prestito allo Spezia si è rivelato fondamentale: ha trovato allenatori che gli hanno dato fiducia, permettendogli di crescere ed evitare il rischio di perdersi in una girandola di prestiti infruttuosi, destino comune a molti talenti italiani.
A vent’anni, Mbappé era già campione del mondo e protagonista al PSG, Haaland era una macchina da gol al Borussia Dortmund e Bellingham si apprestava a incantare con il Real Madrid. Numeri irraggiungibili, frutto di un contesto diverso. Esposito, però, sta costruendo la sua strada con intelligenza e determinazione. Con un Mondiale alle porte, la speranza è che Pio possa davvero giocarlo da protagonista, a patto che l’Italia di Gennaro Gattuso riesca a qualificarsi.