Pedullà contro Trevisani: «Non si infamano i fiorentini...»
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Pedullà contro Trevisani: «Non si infamano i fiorentini per difendere Pioli. Bisognerebbe dire che…»

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Le parole di Alfredo Pedullà, noto giornalista, in risposta a Trevisani dopo l’ultimo turno di Serie A. Tutti i dettagli in merito

L’avvio di stagione della Fiorentina è stato tutt’altro che positivo. Dopo quattro giornate di Serie A la squadra guidata da Stefano Pioli ha raccolto appena due punti, un bottino che ha alimentato delusione e critiche. La piazza viola, storicamente esigente e passionale, non ha gradito l’approccio alla nuova stagione, puntando il dito soprattutto sull’allenatore.

Sul tema è intervenuto Riccardo Trevisani a Cronache di Spogliatoio, con dichiarazioni che hanno fatto discutere: «Gli unici che capiscano di calcio sono i tifosi della Fiorentina. Bisogna creare uno staff composto da loro, solo così può vincere qualcosa. Sono più bravi di Italiano, Palladino e Pioli (ironico, ndr). Io non riesco a ragionare con i tifosi viola, mi dispiace. Capisco il discorso sulla lingua italiana, Dante e il sentirsi fortissimi, ma adesso basta».

Il giornalista ha voluto evidenziare, con tono provocatorio, come la percezione della Fiorentina all’interno del panorama calcistico italiano non corrisponda alla realtà: «Io ho i dati di ascolto delle televisioni: Inter, Milan e Juve le più seguite, poi Napoli e Roma, quindi Catania, Cagliari, Palermo e Lazio. Dopo dieci squadre la Fiorentina ancora non c’è. A livello nazionale interessa solo a Firenze».

Pedullà difende il mercato, ma punta il dito su Pioli

Alle parole pungenti di Trevisani ha fatto eco il commento di Alfredo Pedullà, intervenuto sul proprio canale YouTube. L’esperto di mercato ha preso posizione in favore delle scelte societarie, sottolineando come la Fiorentina abbia operato con decisione in estate: «Non facciamo che prendi il mercato e lo scaraventi dalla finestra dicendo cose che non hanno motivo di esistere. Il vero responsabile della confusione è Pioli. Alcuni criticano il mercato, ma sono arrivati Piccoli e Dzeko per giocare, De Gea è rimasto, Kean è stato blindato, Dodò è rimasto, Gudmundsson riscattato. Cosa bisognava fare di più?».

Secondo Pedullà, il problema principale risiede nella gestione tecnica: Pioli avrebbe a disposizione una rosa costruita anche sulle sue richieste, ma non sarebbe ancora riuscito a trovare una quadratura tattica. Da qui la necessità di reagire senza addossare le colpe alla piazza: «Un allenatore come Pioli deve riprendere il giusto cammino, senza infamare Firenze e i fiorentini».

Fiorentina chiamata alla svolta

Il clima resta quindi teso: tifosi, media e opinionisti si dividono tra chi accusa l’allenatore e chi difende la società. La Fiorentina, ora, è chiamata a invertire subito la rotta per evitare che il malcontento si trasformi in contestazione aperta. La palla torna a Pioli, chiamato a dimostrare di saper gestire una squadra costruita su misura e di poter rilanciare l’ambizione viola.

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