2023
Patania: «Il veleno di Inzaghi produce risultati, chissà Guardiola…»

Il giornalista del Corriere dello Sport Fabrizio Patania scrive dell’Inter all’indomani della vittoria con l’Atalanta
Con queste parole sulle colonne del Corriere dello Sport, Fabrizio Patania descrive l’Inter dopo la vittoria a San Siro con l’Atalanta. Manchester avvisato, mezzo salvato?
INTER- Se Guardiola aveva paragonato l’Atalanta di Gasp alla sofferenza di una seduta dal dentista, chissà quale metafora userà per descrivere l’Inter. Il rischio di sorseggiare una bibita ghiacciata e traditrice sul Bosforo non è da trascurare. Il veleno di Inzaghi, al netto delle inevitabili pause e della predisposizione a rallentare in vantaggio, produce risultati.
INZAGHI
Simone non sbaglia un colpo e ora potrà preparare con calma la finale. L’Inter sta bene, è cattiva, può far male agli inglesi. Il tema tattico di Istanbul sembra scontato. Una trappola. Palla al City e Inzaghi pronto a mordere con le feroci ripartenze di Barella e Dimarco, di Dumfries e Mikhitaryan, se riuscirà a recuperare. Verticale, nello stesso modo in cui ha accecato l’Atalanta in avvio. Simone, non ne dubitiamo, indovinerà le scelte. Dzeko, regista offensivo accanto a Lautaro, o la freccia Lukaku dall’inizio? Big Rom, incenerendo la Dea, ha rinforzato la propria candidatura.
PERCORSO NELLA STAGIONE
All’Inter ha centrato due volte il risultato fallito in precedenza da Conte e Spalletti. Solo per questo motivo, i dirigenti di Appiano non lo avrebbero dovuto discutere, anche se 12 sconfitte in campionato hanno avuto un peso. Come i soldi garantiti a Zhang attraverso il percorso Champions (100 milioni di premi Uefa più 40 al botteghino di San Siro) e un rendimento mostruoso nelle partite da dentro o fuori. Simone, in tre anni, ha eliminato Bruges, Zenit, Shakhtar, Barcellona, Porto, Benfica e Milan. Guardiola ne ha vinte 100 su 160 in Champions, 47 su 74 da quando allena il City, a cui manca solo Istanbul per chiudere il cerchio. Per riuscirci, dovrà far fuori il re di Coppe, sette finali vinte su otto in carriera. Perse la prima con la Juve nel 2017, poi non s’è più fermato. Pep è avvertito.