Palestra Inter, il retroscena a sorpresa: poteva essere della Juve già in estate! Ecco perché saltò tutto

Palestra Inter, il retroscena a sorpresa: poteva essere della Juve già in estate! Ecco perché saltò tutto con l’Atalanta

Le dinamiche del calciomercato vivono spesso di porte scorrevoli, sliding doors che possono cambiare il destino tecnico ed economico di un club. Oggi Marco Palestra, il talentuoso esterno attualmente in forza al Cagliari ma di proprietà dell’Atalanta, è diventato l’oggetto del desiderio delle big italiane (Inter compresa) con una valutazione che sfiora ormai i 40 milioni di euro. Tuttavia, un interessante retroscena svelato dall’esperto di mercato Alfredo Pedullà getta nuova luce sulla vicenda, rivelando come la Juventus avesse provato a chiudere l’operazione ben prima dell’esplosione mediatica del ragazzo.

L’assalto estivo e la carta Kostic

Durante la scorsa estate, quando la rosa piemontese era in fase di ristrutturazione sotto la guida dell’ex tecnico Igor Tudor, la dirigenza della “Vecchia Signora” bussò con insistenza alla porta di Zingonia. Il piano di Cristiano Giuntoli era chiaro e, sulla carta, vantaggioso per tutti: portare a Torino il promettente laterale inserendo nella trattativa una pedina di scambio importante per abbassare l’esborso cash. La proposta formulata dai bianconeri prevedeva infatti il cartellino di Filip Kostic, l’esperto esterno serbo dotato di caratura internazionale ma in uscita dal progetto, accompagnato da un ricco conguaglio economico.

La visione dei Percassi e il rimpianto bianconero

La risposta della famiglia Percassi, tuttavia, fu un “no” secco e categorico. La dirigenza orobica aveva già intuito che il valore di Palestra era destinato a moltiplicarsi esponenzialmente e non voleva perdere il controllo sul cartellino inserendolo in operazioni complesse. La mossa successiva dell’Atalanta è stata da manuale di gestione sportiva: inviare il ragazzo a farsi le ossa in una piazza come quella sarda, ma rigorosamente con la formula del prestito secco. Nessun diritto di riscatto, nessuna opzione. Una scommessa vinta su tutta la linea dai bergamaschi, che oggi hanno il coltello dalla parte del manico, mentre la Juventus si morde le mani per non essere riuscita a convincere la Dea quando il prezzo era ancora accessibile.

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