Pagliuca ricorda: «La Coppa Uefa il miglior momento all'Inter»
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Pagliuca ricorda: «La Coppa Uefa del ’98 il miglior momento all’Inter, su Calciopoli…»

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L’ex portiere dell’Inter, Gianluca Pagliuca, ripensa alla sua avventura in maglia nerazzurra ed alla Coppa Uefa vinta nel ’97-98

Intervistato sul canale YouTube di Nicolò Schira, Gianluca Pagliuca riavvolge l’album dei ricordi e ripensa alla sua avventura all’Inter.

IL RIGORE PARATO IN INTER SAMP – «Sì, mi tirarono anche un ombrello. Quando arrivai all’Inter non so quanti tifosi mi hanno rinfacciato il rigore parato, dicevano che mi odiavano. Poi li ho portati dalla mia parte»

L’ESTATE DEL 1994 – «È stata dura. Ho fatto il Mondiale che sapevo già di andare all’Inter, ma non si poteva dire per delle scadenze. L’avvocato Rispoli si era già mosso, eravamo d’accordo con l’Inter e c’era solo da firmare. Non si poteva dire ma era così. Mi è dispiaciuto lasciare la Samp perché Genova era la mia seconda casa e avevo anche comprato casa, ero felice di rimanere. Poi quando succede una cosa del genere ti vendono l’anno dopo (ride, ndr). Se non fosse mancato Paolo Mantovani probabilmente avrei fatto altri anni alla Samp».

COM’ERA GIOCARE CON RONALDO IL FENOMENO? – «Era un fenomeno da tutti i punti di vista. All’Inter aveva 21 anni, era straordinario e non aveva difetti. Era solare, aveva un rapporto splendido con noi e non se la tirava anche se Simoni diceva che eravamo tutti uguali a parte Ronaldo. Quell’anno lì (stagione 1997/98) fu straordinario, fece più di 20 gol e tutti decisivi. È stato straordinario, purtroppo ha avuto quei problemi alle ginocchia. Secondo me dopo Maradona e Pelé, Ronaldo se la gioca con Messi. Come qualità non aveva eguali: lo metto sul livello di Messi. L’unico punto debole era il colpo di testa, invece che da 10 era da 9».

LA COPPA UEFA VINTA NEL ’98 – «Prima della finale di Coppa UEFA vinta con la Lazio aveva detto ‘ci penso io’? Sia lui che Djorkaeff. Alla vigilia c’era un po’ di tensione perché c’era stata quella partita maledetta con la Juventus e quindi avevamo paura di rimanere a mani vuote nonostante l’anno straordinario. E loro due dicevano ‘State tranquilli, vinciamo facile’. Non dimentichiamo che due mesi prima vinsero 3-0 all’Olimpico e ci facevano la ola, ce la siamo legata al dito e abbiamo reso pan per focaccia vincendo 3-0 e facendo il torello alla fine. Solo che Nesta e Almeyda erano molto arrabbiati, io andai da Mancini e gli dissi ‘Ricordati due mesi fa a Roma che lo facevate voi a noi, è la legge del calcio’».

IL MOMENTO PIÙ BELLO ALL’INTER – «Quella vittoria è stata il momento più bello all’Inter perché finalmente dopo 4 anni in nerazzurro riuscivo ad alzare il mio primo trofeo, ma secondo me meritavo di più. Uno scudettino sarebbe stato l’ideale, poi ci fu quel Juve-Inter dove c’era un rigore per noi. Nel parapiglia eravamo tutti intorno all’arbitro Ceccarini e dal nervoso mi è partito un pugnetto sul suo fianco. Meno male che le telecamere non erano fisse su quell’azione, l’avevamo accerchiato e non si vede».

SU CALCIOPOLI – «In quella stagione episodi sfavorevoli all’Inter? Diciamo a favore della Juventus perché la settimana prima ricordo il gol di Bianconi con l’Empoli, tre settimane prima contro l’Udinese invece il gol di Bierhoff e Ferrara che calcia fuori un pallone che praticamente toccava la rete e non hanno dato il gol. Ci son state delle cose che ovviamente ci hanno dato molto fastidio. Ovviamente qualcosa di strano è successo perché andava tutto a nostro sfavore, ma mai avrei pensato a una cosa come Calciopoli. Ormai è inutile parlarne perché nell’Albo d’oro c’è scritto ‘1998 scudetto Juventus’, quindi possiamo parlare finché vogliamo ma ormai non ci viene più restituito».

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