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PAGELLE Inter Milan: Handanovic-Sanchez da film horror, bene Perisic e Brozovic – VOTI

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Voti e giudizi ai protagonisti del match di campionato tra nerazzurri e rossoneri: pagelle Inter-Milan

Le pagelle dei protagonisti del match tra Inter Milan, valido per la 24ª giornata del campionato di Serie A 2021/2022.

Handanovic 5 – Purtroppo per Inzaghi è il solito Handanovic. Nel primo tempo si esibisce con la mano di richiamo sul tentativo di Tonali dalla distanza, dopo una mezz’ora abbondante passata da spettatore non pagante. Poco reattivo sul pareggio di Giroud, decisamente colpevole sul gol del definitivo sorpasso del Milan: quasi incommentabile la lentezza con la quale si abbassa nel tentativo di respingere il diagonale del francese.

Skriniar 5,5 – Annulla Leao per tutta la partita, poi subisce il contraccolpo psicologico dell’1-2 rossonero come tutta la squadra. Qualche responsabilità sul primo gol, dove poteva leggere meglio il movimento di Giroud.

De Vrij 5 – Inizia alla grande con un primo tempo da protagonista. Non sbaglia un anticipo e non fa praticamente mai vedere il pallone a Giroud, che però si riscatta con gli interessi nella ripresa. Troppo molle in marcatura, si fa disorientare facilmente dal francese sul secondo gol del Milan.

Bastoni 5,5 – Spinge meno del solito, anche perché nel primo tempo basta il solo Perisic a mettere in difficoltà Calabria e compagni. Esce in ritardo su Brahim Diaz nell’azione del gol dell’1-1. (dal 82′ Darmian SV – Non ha tempo per incidere.)

Dumfries 6,5 – Fa letteralmente impazzire Theo Hernandez per tutta la gara. La sua spinta e la sua fisicità sono un’arma in più e infatti Inzaghi, a differenza di altre partite, lo tiene in campo fino alla fine. Mezzo voto in meno per il gol divorato davanti a Maignan nel primo tempo.

Barella 6 – Il solito Nicolò, che corre e lotta per tutto il campo. Capitano senza fascia, parla con Guida per tutta la partita dopo alcune decisioni da rivedere da parte del fischietto campano. Soffre anche lui con tutta la squadra dopo il clamoroso ribaltone rossonero.

Brozovic 7 – Pioli schiera Kessié sulla trequarti per evitare che l’azione dell’Inter parta dalla sua qualità: missione fallita. Porta a spasso l’ivoriano per quasi un’ora di gioco con dribbling ubriacanti e giocate da top player. Esce nel finale e i nerazzurri spengono la luce. (dal 82′ Vecino SV – Entra per sfruttare i centimetri nell’area del Milan ma non incide)

Calhanoglu 6,5 – Galvanizzato dal pubblico, inizia la partita come il match d’andata: grinta da vendere su ogni pallone e qualità sulle giocate verso gli esterni. Dal suo corner nasce la rete dell’illusione. Esce dopo il cartellino, forse troppo presto. (dal 73′ Vidal 5,5 – Entra con la grinta giusta ma non ha la stessa qualità del compagno di squadra. E si vede.)

Perisic 7,5– Migliore in campo per distacco e non solo per il gol. Ha voglia di dimostrare tutto il suo valore e si vede: sgasate costanti sull’out di sinistra dove Calabria non lo prende mai. Esce per un problema fisico e la squadra ne risente. (dal 69′ Dimarco 5,5 – Sostituire il croato non è semplice, e infatti non riesce a garantire la stessa spinta. Poteva fare di più sui calci piazzati)

Lautaro Martinez 5,5 – A digiuno da quasi un mese, ci si aspettava di vedere il Toro in versione nazionale dopo le due reti con la sua Argentina, e invece è quasi un fantasma fino al momento del gol. Nasce da un suo tiro da fuori il corner dell’1-0, ed è uno dei pochissimi highlights della sua partita. (dal 69′ Sanchez 5 – Mette piede in campo e combina subito la frittata: il pallone perso a centrocampo che fa nascere il pareggio del Milan è un errore da matita rossa. Forse era meglio lasciare il leone in gabbia, almeno per questa partita.)

Dzeko 6,5  – Con Lautaro prima punta, tocca a lui far da raccordo tra centrocampo e attacco. Chiede il pallone ai compagni e lo smista con qualità, nonostante non sia molto rapido nel pensare e nell’agire. In zona gol si vede poco, ma la sua è una partita di grande sacrificio.

All. Inzaghi 5,5 – Sfortunato, ma il voto è sotto la sufficienza, perché la squadra crolla proprio dopo i primi cambi. Toglie Calhanoglu forse troppo presto, spaventato dall’ammonizione ricevuta qualche minuto prima dal turco.

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