Paganin: «Nei finali pesa l’ansia, non solo il PSG...»
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Paganin sull’Inter: «Nei finali caldi pesa l’ansia, non solo il ko con il PSG. Sul derby…»

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Paganin Inter e Champions League sotto la lente: l’ex difensore nerazzurro analizza la seconda sconfitta consecutiva in Europa

Ospite della trasmissione Maracanà sulle frequenze di TMW Radio, Antonio Paganin, ex difensore dell’Inter e oggi apprezzato opinionista, ha commentato la nuova battuta d’arresto europea dei nerazzurri, arrivata dopo la sconfitta contro il Liverpool. Un ko che segue quello precedente e che ha riacceso il dibattito su un possibile peso psicologico delle grandi sfide perse negli ultimi mesi, a partire dal precedente contro il PSG.

Secondo Paganin, però, non si può ridurre tutto a una semplice questione mentale legata a una singola partita del passato. I numeri raccontano una difficoltà contro le big, ma le prestazioni, in molti casi, sono state tutt’altro che negative. L’Inter, infatti, ha spesso pagato singoli episodi più che un reale divario tecnico.

PESANO I PRECEDENTI?«Il ko col PSG ancora incide? I numeri dicono 6 sconfitte con 5 big e pare che ti porti dietro qualcosa da quella partita col PSG. Poi però vedi le prestazioni e vedi che è il contrario».

Nel ragionamento dell’ex difensore nerazzurro entrano anche altri big match recenti, nei quali l’Inter non sempre ha meritato di uscire sconfitta.

DERBY E JUVENTUS«Nel derby non meritava la sconfitta, con la Juve paghi degli episodi negativi di Sommer, e poi le altre».

Paganin Inter, sbavature e gestione dei finali

Il vero filo conduttore individuato da Paganin non è tanto la paura dell’avversario, quanto la gestione dei momenti chiave delle partite. Errori individuali, piccoli dettagli, leggerezze che nei grandi match finiscono per pesare in modo decisivo.

INGENUITÀ E ANSIA«Ci sono delle sbavature in tutte queste sfide, come ieri sera con Bastoni, che commette un’ingenuità. Si accentua nel finale un po’ di ansia per l’Inter, ma non so quanto incida il ko col PSG».

Secondo l’ex difensore, dunque, è soprattutto nei minuti conclusivi che i nerazzurri faticano a mantenere la massima lucidità.

FINALI DECISIVI«Sta di fatto che nei finali caldi viene meno il fatto di fare meno sbavature possibili».

Un’analisi che mette in evidenza una fragilità sottile ma importante: l’Inter regge spesso l’urto delle big, gioca alla pari, ma paga caro ogni minima indecisione nel momento in cui la tensione sale. Un aspetto su cui Cristian Chivu dovrà lavorare soprattutto dal punto di vista mentale, oltre che tattico.

Le parole di Paganin restituiscono dunque l’immagine di una squadra competitiva, ma ancora alla ricerca della piena maturità nei momenti decisivi. E proprio da questi dettagli passerà la crescita dell’Inter nelle grandi notti europee.

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