Ordine sull’Inter: «Non puoi dire che uno è superficiale»
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Ordine sui rigori dell’Inter: «Non puoi dire che uno è superficiale: ha sbagliato il gesto, ma presentarsi lì non è facile»

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Ordine con toni accesi e un passaggio critico anche sulle parole di Chivu. Ecco cosa si sono detti con Biasin, Mauro e Trevisani

Nel corso dell’ultima puntata di Pressing si è riacceso il dibattito attorno ai rigori calciati dai nerazzurri nella semifinale di Supercoppa italiana contro il Bologna. Al tavolo della trasmissione Mediaset, Franco Ordine, Fabrizio Biasin, Riccardo Trevisani e Massimo Mauro hanno analizzato senza sconti l’episodio che ha fatto discutere tifosi e addetti ai lavori.

La semifinale di Supercoppa, persa dall’Inter, ha lasciato strascichi soprattutto per quanto riguarda la gestione dei tiri dal dischetto, con decisioni e gesti tecnici che hanno acceso il confronto anche sul piano della responsabilità individuale e del contesto emotivo.

Il primo affondo è arrivato da Franco Ordine, che ha allargato il discorso oltre il singolo rigore, contestualizzando il momento dei nerazzurri e soffermandosi anche su una dichiarazione di Cristian Chivu, allenatore dell’Inter.

SUPERFICIE E RIGORI«Passiamo sempre da un estremo all’altro. Dalla grande armata invincibile che vinceva dappertutto adesso passiamo al fatto che non vince niente. In Supercoppa l’unica cosa che non mi è piaciuta di Chivu è quando ha detto che sono stati invitati: no, ci sei arrivato per la formula che non è stata inventata ieri mattina. Sui rigoristi: si può chiedere al signor Bonny come si è permesso di battere quella ciofeca di rigore lì».

Un giudizio duro, soprattutto nei confronti di Ange-Yoan Bonny, attaccante coinvolto nell’episodio decisivo dal dischetto.

A stemperare i toni ci ha pensato Fabrizio Biasin, che ha escluso qualsiasi volontà negativa nel gesto del calciatore: «Dubito l’abbia fatto apposta». Ordine ha ribattuto parlando di superficialità, trovando però l’opposizione di Massimo Mauro, che ha difeso la difficoltà mentale del momento: «Non puoi dire che uno è superficiale: ha sbagliato il gesto, ma presentarsi lì non è facile. Abbiamo visto cose peggiori».

Infine, Riccardo Trevisani ha aggiunto un elemento di casualità, ricordando come il giudizio cambi spesso in base all’esito: «Poi se Ravaglia va dall’altra parte diciamo rigore perfetto».

Un confronto che certifica quanto il tema dei rigori resti uno dei più divisivi nel calcio italiano, soprattutto quando coinvolge partite decisive e squadre sotto i riflettori come l’Inter.

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