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Nuovo San Siro Inter: progetto storico, continuano le battaglie legali e i ricorsi
Nuovo San Siro Inter, il futuro ancora incerto. Le opposizioni al progetto si intensificano: continuano battaglie legali e i ricorsi
Nonostante l’approvazione della storica delibera per la cessione di San Siro e delle aree limitrofe a Milan e Inter, il progetto che dovrebbe garantire al club rossonero l’infrastruttura futuribile tanto desiderata dal presidente Paolo Scaroni è ancora ben lontano dal diventare realtà. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, la decisione del Consiglio Comunale di Milano ha aperto un nuovo, complesso capitolo, che vede ora l’inizio di una serie di battaglie legali e ricorsi destinati a rallentare i piani di Massimiliano Allegri e Igli Tare.
Le battaglie legali e le posizioni politiche
Da una parte, il sindaco Giuseppe Sala ha dichiarato di essere “molto tranquillo” riguardo agli esiti dei possibili ricorsi legali, mentre dall’altra l’opposizione al progetto di abbattimento dello storico stadio Meazza si sta muovendo con determinazione su più fronti legali. Non solo le forze politiche di centrodestra e alcuni Verdi della maggioranza, che hanno votato contro la delibera, ma anche i Comitati cittadini si sono schierati contro il progetto e hanno già presentato diverse azioni legali.
I ricorsi: TAR Lombardia e la Commissione Europea
I comitati contrari all’abbattimento stanno preparando ricorsi incrociati per bloccare la vendita e l’intero progetto. Il primo passo è un ricorso al TAR Lombardia, presentato dal Comitato SìMeazza insieme ad altri gruppi cittadini, che mira a fermare la cessione dello stadio ai club. Parallelamente, i comitati stanno preparando un esposto alla Commissione Europea per presunti aiuti di Stato, contestando la legittimità delle condizioni economiche della cessione, ritenute irregolari a livello comunitario.
Ogni ritardo causato da queste azioni legali potrebbe influire sul cronoprogramma del progetto, che prevede l’inizio dei lavori per il nuovo stadio nel 2027, con la conclusione fissata entro il 2031 in vista di Euro 2032.
Le autorità sotto osservazione: Procura e Corte dei Conti
Oltre ai ricorsi legali, il progetto San Siro è sotto l’osservazione di due autorità cruciali: la Procura di Milano e la Corte dei Conti. I comitati stanno aspettando sviluppi da un’inchiesta sull’urbanistica del capoluogo lombardo che ha già investito diversi membri della giunta, compreso il sindaco Giuseppe Sala. Questo filone d’inchiesta potrebbe portare novità che potrebbero influire direttamente sul progetto di San Siro.
In aggiunta, è stato presentato un esposto alla Corte dei Conti relativo alla cifra di vendita del Meazza, contestando la valutazione contenuta nella delibera, che si basa su una perizia commissionata dal Comune all’Agenzia delle Entrate.
Il ruolo dell’Inter e le implicazioni sul progetto
Anche l’Inter, come il Milan, è fortemente coinvolta in questo progetto di rinnovamento infrastrutturale. L’Inter ha da tempo indicato la necessità di uno stadio moderno e funzionale per continuare a competere ai massimi livelli, sia sul piano sportivo che economico. Il club nerazzurro, attraverso le figure di Beppe Marotta e Piero Ausilio, ha più volte sottolineato l’importanza di avere un impianto che possa generare entrate più elevate, rendendo il club più competitivo sia sul mercato che in ambito europeo.
Tuttavia, le battaglie legali e i rallentamenti nei lavori potrebbero compromettere questi piani a lungo termine. Se il progetto dovesse subire ritardi, l’Inter potrebbe trovarsi in difficoltà a mantenere la competitività richiesta dalla Champions League e a garantire una sostenibilità economica adeguata, soprattutto in un mercato sempre più influenzato dalle infrastrutture moderne. In tal senso, anche l’Inter ha un grande interesse nella rapida definizione del futuro di San Siro, poiché un nuovo stadio potrebbe finalmente dare al club le risorse necessarie per competere ai massimi livelli e aumentare il suo appeal internazionale.
L’incertezza e la speranza per il futuro
La stabilità societaria e sportiva del Milan, garantita dal DS Igli Tare attraverso operazioni di mercato come l’ingaggio di Luka Modric, e le vittorie di Massimiliano Allegri in Serie A, dipendono ora dalla capacità della dirigenza di superare questo intricato labirinto legale. Solo una volta risolti questi ostacoli il club potrà guardare con certezza al futuro infrastrutturale, fondamentale per continuare a crescere sul piano europeo e mantenere la competitività sul mercato.
