Nicolò Barella, il capitano giusto per l'Inter del futuro
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Nicolò Barella, il capitano giusto per l’Inter del futuro

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Nicolò Barella, dopo il rinnovo del contratto fino al 2026, è il candidato numero 1 a diventare il capitano dell’Inter

L’arrivo all‘Inter nel 2019 dopo una trattativa estenuante, chiusa soprattutto grazie alla sua volontà di vestire la maglia nerazzurra e, da lì, una costante crescita nelle prestazioni e non solo.

Nicolò Barella è uno, se non il simbolo di questa Inter targata Simone Inzaghi. Il centrocampista sardo, grazie soprattutto al lavoro svolto sotto l’ala di Conte nei due anni precedenti, è diventato un calciatore totale. Ma la sua incredibile crescita si è vista soprattutto nella testa. Tolto l’episodio di Madrid, l’ex Cagliari è cresciuto in quell’aspetto che lo aveva contraddistinto proprio in Sardegna: i troppi cartellini gialli e i troppi eccessi in campo.

Emblematico è stato il periodo decisivo dello scorso anno, nella quale Barella giocò praticamente tutto il ritorno in diffida, disputando anche partite impegnative come Lazio e Milan. Proprio questa crescita mentale ha fatto scattare in Marotta l’idea di affidargli la fascia da capitano con ogni probabilità già dall’anno prossimo, visto che Samir Handanovic dovrebbe perdere il posto in favore di Onana.

Se è vero che anche un giocatore come Skriniar meriterebbe probabilmente di farla, Barella va in quella direzione sempre citata dall’amministratore delegato nerazzurro. Beppe Marotta, infatti, auspica da sempre un’Inter a forte identità italiana, e cosa c’è di meglio se non rendere capitano uno dei giocatori simboli dell’Italia campione d’Europa.

Barella capitano: la scelta giusta per l’Inter che verrà

Barella, oltre alla grande qualità in campo, dimostra ormai una mentalità da leader assoluto. In campo è il classico giocatore che non molla mai, uno di quelli che per la squadra sarebbe pronto a tutto. Incita i compagni, li redarguisce nei momenti in cui c’è bisogno e, soprattutto, questo suo atteggiamento non gli fa perdere energie fisiche e mentali.  D’altronde, se diventi il capitano più giovane della storia del Cagliari, vuol dire che il tuo ruolo è quello. Sei nato per farlo.

Nicolò è già a quota 110 presenze in nerazzurro in appena 2 anni e mezzo. Rappresenta a pieno l’interismo. Forte, passionale, emotivo e anche un po’ pazzo.

Quando nell’estate del 2019 rifiutò la Roma proprio per aspettare l’affondo definitivo dell’Inter, entrò diretto nel cuore dei tifosi, che si immaginavano una futura bandiera. Il rinnovo – o, come dice Marotta, la gratificazione – fino al 2026 è stata l’ulteriore dimostrazione che il futuro di Nicolò è tracciato. Sarà un futuro a tinte nerazzurre e lo sarà, meritatamente, con la fascia da capitano al braccio: lui è pronto a entrare, ancora di più, nel cuore dei tifosi e nella storia dell’Inter.

 

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