Hanno Detto
Muntari crede nell’Inter: «Squadra davvero forte, la gloria in Champions è vicina!». Poi l’aneddoto su Mourinho

L’ex centrocampista dell’Inter, Sulley Muntari, si esprime sulla stagione dei nerazzurri e ricorda alcuni aneddoti del suo passato
Intervistato dai microfoni di Flashcore, l’ex Inter Sulley Muntari ha condiviso le sue impressioni sulla forza e sul potenziale attuale dei nerazzurri. L’ex centrocampista ghanese, parte integrante del leggendario team che ha vinto il triplete nel 2010, ha descritto la squadra di oggi come estremamente competitiva e pronta a tornare sul trono europeo.
LE PAROLE – «Ora il modo in cui tutte le squadre giocano, è come Guardiola giocava con il Barcellona tempo fa. Anche se credo che, per come Simone Inzaghi ha impostato la sua squadra, la gloria in Champions League sia vicina. Per il modo in cui giocano, credo che ora siano maturi, con giocatori esperti. Non credo che in Europa ci sia una squadra con un mix migliore di gioventù ed esperienza. L’Inter ha una squadra davvero forte».
L’ELOGIO A MOURINHO – «Mourinho era in Ghana nel 2008 durante la Coppa d’Africa 2008. All’epoca io ero al Portsmouth, e avevamo giocato bene contro il Chelsea. Dopo la Coppa d’Africa, durante il precampionato della mia seconda stagione, il mio agente mi ha chiamato e mi ha detto: ‘Forse, forse, forse l’Inter ti chiamerà’. Durante l’allenamento, ho fatto dei bei cross e Redknapp mi ha detto ridendo: ‘È fantastico. È eccellente. Ecco perché top team come l’Inter vogliono comprarti’. Così, quando sono tornato a casa, lo stesso giorno ho ricevuto una telefonata da José che mi ha detto: “Vuoi venire a giocare per me?” Ho risposto sì, signore. Mi rispose: ‘Ci vediamo domani a Milano’. Mise giù il telefono. Tutto qui, il giorno dopo ho firmato per l’Inter. Il resto è storia”. Sneijders? “C’era Messi. Wesley è stato fantastico quell’anno. È arrivato con tanta passione. Ha aiutato la squadra ad arrivare in finale. Ha fatto una grande stagione. Certo, avrebbe potuto vincere il Pallone d’Oro, ma c’era Messi. È un calciatore diverso».
