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Mourinho dopo Benfica Napoli: «La freschezza atletica mi sembra una scusa». Poi cita l’Inter

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Mourinho dopo Benfica Napoli: «La freschezza atletica mi sembra una scusa». Poi cita l’Inter: le parole dello Special One

José Mourinho, attuale tecnico del Benfica ed ex condottiero del Triplete interista, ha commentato ai microfoni di Sky Sport il netto successo per 2-0 sul Napoli. Lo Special One ha elogiato la prestazione dei suoi uomini contro la corazzata di Antonio Conte, definita una squadra fantastica guidata da un allenatore di altissimo profilo. La chiave del match è stata tattica: l’esclusione dell’attaccante greco Vangelis Pavlidis ha cambiato le geometrie, permettendo ai lusitani di eludere il pressing avversario con grande mentalità.

Analizzando il divario tra il calcio italiano e i vertici europei, il portoghese ha evidenziato come il potere economico resti fondamentale. Tuttavia, ha citato proprio l’esempio dell’Inter: il fatto che i nerazzurri abbiano raggiunto due finali recenti dimostra, secondo Mourinho, che la Serie A non è poi così lontana dal tornare a vincere il trofeo più importante, nonostante siano passati quindici anni dall’ultima volta.

SE MI ASPETTAVO UNA SERATA COSÌ? – «La squadra gioca abbastanza bene da 3-4 settimane. Contro lo Sporting abbiamo fatto una buona partita. Però eravamo consapevoli che il Napoli è una squadra fantastica, con un allenatore d’altissimo a livello ti gioca con questo sistema di di tre diversi problemi dal punto di vista offensivo però secondo me abbiamo fatto una ottima partita e abbiamo meritato la vittoria».

IL PRESSING LA CHIAVE DELLA VITTORIA? – «Freschezza atletica mi sembra una scusa. Abbiamo interpretato bene la partita. Non far giocare Pavlidis ha cambiato il nostro modo di giocare. È uno che fa movimenti che per una squadra come il Napoli è facile pressare. I giocatori hanno avuto grande personalità e intelligenza. Hanno avuto una mentalità “a Benfica”, che è quando sei in difficoltà massima. Dovevamo vincere per forza per essere in corsa e lo siamo».

IL GAP TRA ITALIA ED EUROPA SI E’ ASSOTTIGLIATO? – «Difficile dirlo per me. In Portogallo abbiamo lo stesso problema. L’ultima volta che una squadra europea ha vinto la Champions è stato più di 20 anni fa, l’ultima volta che una squadra italiana ha vinto la Champions è stata 15 anni fa. Qualcosa c’è. L’aspetto economico è fondamentale perché chi vince è chi ha tanto da investire. L’Inter è stata in finale due volte e dunque una squadra italiana non è andata lontana dal vincere».

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