Hanno Detto
Mazzoleni denuncia: «La Figc deve pagare gli arbitri da aprile, sta condizionando gli arbitri. Sugli errori…»

Le parole di Mario Mazzoleni, ex arbitro, sulla situazione in Serie A con gli errori che stanno condizionando l’inizio di stagione
Le polemiche arbitrali dominano da settimane il dibattito calcistico italiano, ma nelle ultime ore è arrivata una denuncia che sposta l’attenzione su un tema differente e ancora più delicato: quello economico. L’ex arbitro bergamasco Mario Mazzoleni, fratello di Paolo Silvio, attualmente al VAR in Serie A, è intervenuto dagli studi di Sportitalia lanciando un allarme che riguarda direttamente i direttori di gara del massimo campionato.
«Ad oggi gli arbitri non hanno ancora ricevuto gli stipendi della parte finale del campionato scorso – ha spiegato Mazzoleni –. VAR, non VAR, vi dico per certo che mancano aprile, maggio e giugno. Se vi sembra normale che debbano ancora aspettare i soldi della passata stagione… A me sembra un problema della Federazione, che condiziona anche il rendimento degli arbitri in campo». Parole dure, che aprono uno squarcio su una questione poco discussa ma di primaria importanza per la categoria.
La strategia di protesta degli arbitri
Mazzoleni ha raccontato anche come gli arbitri abbiano cercato di far sentire la propria voce nei confronti di AIA e FIGC: «Inizialmente hanno cercato di minacciare in modo velato la Federazione. Allenamenti, trasferte, diritti di immagine, gestione di presenza: sono tanti soldi. La settimana scorsa una delegazione AIA si è recata a Roma da Gravina, avendo la promessa, non so se fantomatica o da circo, di avere più soldi per meno arbitri, una specie di superlega».
Una denuncia che, se confermata, mette in luce la fragilità del rapporto tra l’Associazione Italiana Arbitri e la Federazione. Il nodo economico rischia di diventare esplosivo, soprattutto in un contesto già segnato da contestazioni mediatiche e malumori legati alle direzioni di gara.
Un problema che tocca anche la Serie A
In un campionato sempre più competitivo, dove ogni dettaglio può condizionare risultati e classifiche, la serenità degli arbitri dovrebbe rappresentare una priorità assoluta. L’assenza di pagamenti regolari mina la credibilità del sistema e rischia di incidere sul rendimento degli stessi direttori di gara.
Le parole di Mazzoleni aprono dunque un fronte nuovo e preoccupante: non solo errori tecnici o interpretazioni discutibili, ma anche la gestione economica e politica degli arbitri italiani. Un problema che, in attesa di chiarimenti ufficiali da parte di FIGC e AIA, rischia di pesare sulla già fragile fiducia del pubblico nei confronti della classe arbitrale.