Hanno Detto
Mazzola sull’Inter: «Non sono sorpreso da Chivu. I gol di Lautaro? Ecco cosa gli ho detto alla Pinetina»

L’ex attaccante e storica bandiera dell’Inter, Sandro Mazzola, ha detto la sua sulla squadra di Cristian Chivu e sui record di Lautaro Martinez
In occasione dei suoi 83 anni, Il Giornale ha intervistato Sandro Mazzola. Queste le sue parole sull’Inter di Chivu e su Lautaro Martinez.
I MIEI 83 ANNI – «Ho festeggiato con i figli e i miei 7 nipoti, che sono il mio orgoglio: Alessandro, Paolo, Gaia, Alice, Rebecca, Andrea e Valentino. Perché i nomi ritornano, nella famiglia Mazzola».
SU CHIVU – «Non lo conosco, ma non sono sorpreso. Mi sembra una persona molto intelligente. Aver lavorato con le giovanili penso lo abbia aiutato nei rapporti. La squadra aveva bisogno di ritrovare consapevolezza della propria forza».
LAUTARO MI HA RAGGIUNTO AL QUARTO POSTO NELLA CLASSIFICA MARCATORI – «Spero che Lautaro arrivi a 300 gol. Sarebbe garanzia di tanti successi per la mia Inter».
CHI SAREBBE ARRIVATO PRIMA A CERTE CIFRE SE AVESSIMO GIOCATO ASSIEME? – «Serve un ragionamento più complesso e pensare a quanti campionati sono stati giocati a 18 o a 20 squadre. Nel secondo caso, a volte, ci sono anche squadre meno attrezzate difensivamente. Ai miei tempi poi bastava una piccola deviazione di un difensore per assegnare l’autorete e non il gol all’attaccante».
ESSERE BANDIERA UN VALORE AGGIUNTO? – «Lautaro è un vero capitano e gliel’ho detto, alla Pinetina. In quel ruolo serve dare l’esempio e, se serve, sapere tirare le orecchie».
TROPPE RESPONSABILITÀ POSSONO TOGLIERE IL SORRISO, COME GLI È STATO DETTO? – «Va bene come fa. È sempre Chivu saggio, Gasp si esalta con giocatori non all’apice, Vediamo se Conte deciderà presto di uscire da Coppa Italia e Champions… il campo che parla».
DA LUKAKU A THURAM E BONNY, CHI GLI GIOCA ACCANTO FA BENE: PERCHÉ? – «Perché è un lottatore ed è generoso, fa segnare i compagni. Io comunque mi rivedo in Thuram, veloce ma anche rapido nel breve».
PER LO SCUDETTO – «Inter, Napoli, Milan e Roma sono in prima fila. Per l’Europa se la giocano anche Bologna, Como, Juve e Lazio. L’Inter di Marotta e Ausilio – che portai io all’Inter – ha fatto un ulteriore balzo in avanti. Il Milan, dopo la sciagurata scelta di allontanare Maldini, ha colmato il gap con l’arrivo di Tare e Allegri. La Juve continua a sottovalutare l’importanza di avere in società uomini di calcio»