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Marotta, San Siro e il futuro dell’Inter: «Costruiremo uno stadio moderno, etico e sostenibile»

Inter News 24

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Marotta è convinto del progetto futuro per rinnovare lo stadio di San Siro! Le parole del presidente nerazzurro sul futuro del Meazza

Durante la presentazione del libro Il calcio del futuro, tra intelligenza artificiale e tradizione, Giuseppe Marotta, presidente dell’Inter, ha fatto il punto su due temi centrali per il club nerazzurro: la questione San Siro e la direzione del calcio italiano. Il dirigente ha spiegato che la situazione burocratica è in fase avanzata e che presto lo stadio di Milano sarà ufficialmente di proprietà condivisa tra Inter e Milan. L’obiettivo è la realizzazione di un impianto moderno e sostenibile, all’altezza delle ambizioni del club e del contesto urbano.

Sul tema, Marotta ha chiarito: «Abbiamo conquistato un posizionamento importante, possiamo affermare che potremo costruire uno stadio nuovo, che deve rispondere alle esigenze di modernità, nel rispetto dei cittadini, di un senso civico etico e di una sostenibilità ambientale. Ma di più non dico, siamo in una fase burocratica interlocutoria».

Marotta: «I giovani si innamorano vedendo Modric, è uno spot per il nostro calcio»

Dal futuro infrastrutturale al valore umano del calcio, il presidente dell’Inter ha poi spostato l’attenzione sul tema tecnico, analizzando l’attuale calciomercato e il ruolo dei campioni d’esperienza nel calcio moderno. L’ex dirigente di Juventus e Sampdoria ha sottolineato come oggi la Serie A non possa competere economicamente con la Premier League e altri campionati più ricchi, evidenziando la differenza nei ricavi e nelle possibilità d’investimento.

Nelle sue parole: «Se è preoccupante che un quarantenne come Modric faccia la differenza? Io vedo in lui uno spot positivo per il calcio italiano. I nostri figli e nipoti si innamorano vedendo un giocatore del genere, magari vogliono ripetere le sue gesta in allenamento. Noi oggi non siamo in grado di comprare un giocatore del Real Madrid, guardate Mastantuono, l’hanno pagato 60 milioni. Tutte le italiane spendono al massimo 30-35 milioni per un 2006. Il mercato è molto limitante».

Il presidente nerazzurro ha poi rimarcato come il sistema economico del calcio italiano sia fortemente vincolato al player trading e alle plusvalenze, strumenti ormai indispensabili per mantenere i bilanci in equilibrio. «I grandi club della Serie A devono ricorrere allo strumento del player trading che prima non esisteva, delle plusvalenze. Oggi è caratteristico del bilancio, senza le plusvalenze né Milan, né Inter, né Juventus riuscirebbero a presentare un bilancio adeguato. Questo è la differenza tra l’Italia e l’Inghilterra. I diritti tv all’estero valgono quattro volte i nostri. L’aspetto economico non ci dà un potere competitivo».

Infine, sul ruolo crescente della tecnologia nel calcio moderno, Marotta ha precisato: «Gli algoritmi sono uno strumento che ti aiuta ad avvicinarti a una decisione, poi è la mente che sceglie di prendere un giocatore, piuttosto che un altro. I dati ti accompagnano nella scelta».

Un pensiero lucido e coerente con la visione pragmatica del presidente nerazzurro: costruire un’Inter moderna, sostenibile e competitiva, in campo e fuori.

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