Marotta a Dazn: «La squadra è carica, sul mio passato...»
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Marotta a Dazn: «La squadra è carica, sul mio passato alla Juve rispondo così. In Italia non c’è la cultura della sconfitta e noi dovremo essere ancora più forti di certe cose»

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Il presidente e amministratore delegato dell’Inter, Beppe Marotta, ha parlato così prima del match contro la Juventus in campionato

Intervenuto ai microfoni di Dazn prima di Juve Inter, il presidente nerazzurro Beppe Marotta ha parlato così a pochi minuti dall’inizio della sfida del 25° turno di Serie A.

PARTITA IMPORTANTE MA NON DECISIVA? – «Condivido quello che ha detto Lautaro, questa sera è una partita dove al di là del risultato è importante per la prestazione da offrire. Se sarà una bella prestazione certamente speriamo si possa coronare con una vittoria. Siamo in una fase interlocutoria. Spesso si dice che gli scontri diretti sono decisivi per l’assegnazione dello scudetto, ma vediamo che magari ci sono dei mezzi passi falsi anche con squadre indietro in classifica. La squadra è carica, è il derby d’Italia che ha un sapore particolare e siamo pronti ad affrontarlo nel modo giusto».

UNA PARTITA CHE HA UN POSTO SPECIALE NEL MIO CUORE, DA EX JUVE? – «Ho trascorso 8 anni molto belli, coronati da tanti successi. Ho fatto soprattutto una bella esperienza che mi è servita per arrivare a Milano ed incidere un po’ con le mie idee. Oggi sono molto contento di essere all’Inter, dove sono arrivate comunque delle vittorie importanti, credo che tutte le esperienze passate servano a farti crescere e a renderti più saggio. Questa è la saggezza che porto dietro attraverso il passato, che è maturato nella mia esperienza in altre squadre come Juve, Sampdoria, Atalanta, Venezia… Dall’esperienza arriva la saggezza».

UN MODO PER CERCARE DI ALLEGGERIRE IL CARICO DI TENSIONE DI INZAGHI? – «Le considerazioni che ho fatto poco fa servono sia per gli allenatori che per i calciatori. Quando si è in un grande club le pressioni aumentano, in Italia secondo me non c’è la cultura della sconfitta ma quella dell’invidia. Sappiamo che recitiamo un ruolo da protagonisti, sappiamo che siamo i campioni in carica e tutti giocano per batterci. Ma dobbiamo adeguarci, dobbiamo essere ancora più forti di queste cose e Inzaghi lo fa nel migliore dei modi. Chiaro che l’adrenalina che vive lui a bordocampo sia superiore a quella mia in tribuna, però fa parte di una crescita di tutti noi e di una consapevolezza di essere protagonisti in tutte le competizioni in cui partecipiamo».

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