Mario Rui convinto: «Lo scudetto di Conte al Napoli non è..»
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Mario Rui convinto: «Lo scudetto di Conte al Napoli non è stato un miracolo. Zielinski sottovalutato, con le sue qualità avrebbe potuto…»

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L’ex terzino del Napoli, Mario Rui, si è espresso così sulla lotta scudetto in Serie A in vista del match tra i partenopei e la Juve

Intervistato da Tuttosport in avvicinamento a Napoli Juventus di domenica sera, l’ex terzino dei partenopei, Mario Rui, si è espresso su alcuni temi legati anche alla lotta scudetto e all’Inter. Poi si è soffermato anche su un suo ex compagno, ora all’Inter: Piotr Zielinski.

LA VOGLIA DI TORNARE IN CAMPO – «Tantissima. Anche se mi sono disconnesso un po’ dal calcio, mi sto godendo la famiglia. Continuo ad allenarmi tanto e penso di essere molto vicino a ricominciare».

IL FUTURO TRA ITALIA ED ESTERO – «Sì, ci sono state delle opportunità anche in Serie A, ma l’anno scorso facevo molta fatica a vedermi in un club diverso dal Napoli. Non me la sono sentita di firmare per altre squadre, penso che ripartirò dall’estero: sto molto bene fisicamente e penso di poter ancora dare qualcosa al calcio, per cui aspetto solo la chiamata giusta».

L’IMMORTALITÀ A NAPOLI PER LO SCUDETTO – «Immortale è una parola forte, forse troppo grande per me. Sono stato fortunato: lo scudetto lì è una gioia immensa, indescrivibile. È travolgente. Principalmente ricordo che le basi per quel trionfo le mettemmo in ritiro: erano andati via tanti giocatori importanti per la squadra. A Dimaro ci siamo uniti e compattati, abbiamo fatto un patto. C’era tanta gente che dubitava di noi, tranne Spalletti. In ritiro ci siamo uniti e siamo diventati un gruppo fortissimo, stavamo proprio bene insieme».

SPALLETTI VS CONTE – «Mi ha colpito tantissimo Conte, ma ho avuto poco tempo con lui. Non lo conoscevo, pensavo fosse un allenatore difensivo. Invece da subito ha trasmesso una mentalità vincente, in ritiro ha subito imposto la sua missione: voleva che il Napoli fosse padrone del gioco. Lui e Spalletti sono onesti e diretti: caratteristiche rare da trovare nel calcio».

LO SCUDETTO DI CONTE – «No, non è stato un miracolo. Metà di quella squadra aveva già vinto con Spalletti, anche se i giocatori venivano da un’annata molto complessa. Penso abbia avuto lo stesso peso di Spalletti nel nostro scudetto».

NAPOLI-JUVE E LA CORSA SCUDETTO – «Secondo me la Juve con una vittoria può tornare in corsa per lo scudetto, anche se è molto difficile. Il Napoli penso che stia facendo bene: ha più competitività in ogni reparto e sta uscendo più forte dall’emergenza infortuni. Gli azzurri vanno temuti, pure in Europa».

IL PIÙ FORTE COMPAGNO DI SQUADRA – «Totti nell’ultimo anno di carriera aveva dei colpi assurdi. Ma in quella Roma c’erano dei campioni incredibili: penso a De Rossi, Salah, Nainggolan. Anche il Napoli che ho vissuto aveva dei fuoriclasse: Hamsik, Reina, Albiol, Koulibaly. E poi Kvara e Osimhen: sono stato fortunato».

I PIÙ SOTTOVALUTATI – «Isco nelle giovanili del Valencia: era veramente un fenomeno. Al Real Madrid ha vinto di tutto e di più, ma a livello individuale poteva fare ancora di più. E poi penso a Piotr Zielinski: giocatore straordinario e ragazzo splendido. Con le qualità che ha poteva essere nei top 5 centrocampisti al mondo».

IL PRONOSTICO SU NAPOLI-JUVE – «Non lo so, ma sarà una partita importante per il campionato. Il Napoli può dare un segnale alle altre, la Juve può tornare in corsa per lo scudetto se vince. E sarebbero dolori per tutti: in panchina c’è Spalletti, uno che ha già vinto. Vuol dire tanto».

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