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Lutto nel giornalismo sportivo: addio a Carlo Sassi, innovatore e padre della moviola

Lutto nel giornalismo sportivo: addio a Carlo Sassi. Dalla Domenica Sportiva a Quelli che il calcio, la carriera di un pioniere della TV sportiva
Il mondo del giornalismo sportivo italiano è in lutto per la scomparsa di Carlo Sassi, figura storica della televisione e inventore della celebre moviola, lo strumento che ha rivoluzionato il modo di raccontare il calcio sul piccolo schermo. Nato a Milano il 1° ottobre 1929, Sassi iniziò la sua carriera da calciatore dilettante prima di approdare in Rai nel 1960. Da lì cominciò un percorso destinato a cambiare per sempre la narrazione sportiva.
Il debutto della moviola: un derby indimenticabile
L’intuizione della moviola prese forma il 22 ottobre 1967, in occasione del derby tra Inter e Milan. In quella partita lo storico “gol fantasma” di Gianni Rivera, elegante regista rossonero e futuro Pallone d’Oro 1969, non venne convalidato dall’arbitro. Le immagini al rallentatore proposte da Sassi permisero al pubblico di rivedere l’episodio, scatenando dibattiti che sarebbero diventati parte integrante del costume sportivo italiano.
Da quel momento, la moviola divenne appuntamento fisso nella trasmissione La Domenica Sportiva, trasformandosi in un fenomeno popolare e culturale.
Una carriera tra Rai e programmi cult
All’inizio Sassi affiancò Bruno Pizzul, storica voce del calcio italiano, nella rubrica dedicata agli episodi da rivedere. In seguito divenne titolare di “Pronto moviola”, spazio in cui commentava personalmente le situazioni più controverse, spesso dialogando direttamente con i calciatori coinvolti.
Il suo impegno a La Domenica Sportiva si protrasse fino al 1991, anno in cui passò a lavorare con Sandro Ciotti nella trasmissione “Quasi Gol”. Negli anni successivi collaborò anche con Fabio Fazio e Marino Bartoletti a “Quelli che il calcio”, programma cult seguito da milioni di spettatori ogni domenica pomeriggio.
L’eredità di Carlo Sassi
L’intuizione di Sassi ha anticipato di decenni la tecnologia VAR, oggi parte integrante del calcio moderno. La moviola non era soltanto uno strumento tecnico, ma un vero e proprio catalizzatore di discussioni tra tifosi, giornalisti e addetti ai lavori.
Con la sua scomparsa, il giornalismo sportivo italiano perde non solo un innovatore, ma un narratore capace di unire tecnica, passione e spettacolo, consegnando alla memoria collettiva uno degli strumenti più iconici della storia del calcio in TV.