Lookman come Koopmeiners? L’Atalanta è pronta: strategia già vista, ma la frattura rischia di diventare insanabile

Lookman come Koopmeiners, anche un anno fa fu rottura a Zingonia: la Dea si prepara a gestire un nuovo caso spinoso

Il caso Ademola Lookman potrebbe presto ricalcare un copione già vissuto dall’Atalanta. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, a Zingonia inizia a prendere corpo il paragone con quanto accaduto un anno fa con Teun Koopmeiners, quando l’olandese tentò di forzare la mano per trasferirsi alla Juventus. Anche allora, la situazione degenerò in un braccio di ferro, con il club bergamasco che però non si fece mai mettere all’angolo.

Oggi il protagonista è Lookman, che dopo il rifiuto dell’ultima offerta da 42 milioni più 3 di bonus dell’Inter, ha avviato una vera e propria “deatalantizzazione”: ha tolto ogni foto in maglia nerazzurra dai social e rimosso il club dalla biografia. Una presa di posizione forte, che potrebbe evolversi ulteriormente lunedì, giorno della ripresa degli allenamenti dopo l’amichevole di Lipsia.

Il precedente Koopmeiners pesa: Atalanta rodato, ma Lookman minaccia lo strappo

Nel 2024, fu Koopmeiners a rompere l’equilibrio con l’ambiente atalantino: a colpi di certificati medici, l’olandese scelse di non presentarsi agli allenamenti per diverse settimane, nella speranza che la società si convincesse a cederlo. La trattativa non si sbloccò e Koopmeiners rimase a Bergamo, tornando poi protagonista in campo.

Lo stesso schema potrebbe ora ripetersi con Lookman. Fino a ieri, il nigeriano aveva mantenuto un comportamento irreprensibile, sempre presente alle sedute post-infortunio. Ma il cambio di atteggiamento sembra imminente, e il rischio è che si arrivi a una frattura gestionale difficile da ricucire.

L’Atalanta, consapevole di quanto già accaduto con Koopmeiners, è pronta a resistere anche questa volta. Ma il nodo resta: se l’Inter si ritira e nessun altro club si fa avanti, Lookman rischia di restare fino al 2 settembre senza una via d’uscita, prigioniero di una promessa – quella di una cessione in caso di offerta importante – che oggi appare disattesa.