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Lautaro Inter, il duello tra capitani con Van Dijk del Liverpool: sabato due gesti che certificano la sua leadership

Lautaro Inter, il duello tra capitani con Van Dijk del Liverpool: sabato due gesti che certificano la sua leadership. Cos’ha fatto
Il capitano trascina la squadra con i gol, ma non solo. Nella notte di gala di San Siro, l’Inter si affida totalmente a Lautaro Martinez. L’attaccante argentino, simbolo e leader della Beneamata, si dimostra sempre più un capitano vero, capace di spronare e aiutare i compagni nei momenti chiave. Stasera, però, il livello della sfida si alza drasticamente: il “Toro” se la vedrà con l’omologo del Liverpool, il roccioso difensore centrale Virgil Van Dijk.
I precedenti di fuoco del 2022: da Anfield al Qatar
Come ricorda l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, i due capitani si rivedono da leali avversari dopo essersi incrociati ben tre volte nel 2022. I ricordi sono agrodolci per entrambi. In Champions League, il gol di Lautaro ad Anfield non bastò ai nerazzurri per ribaltare lo 0-2 dell’andata, permettendo all’olandese di festeggiare la qualificazione. Ma la “vendetta” sportiva arrivò pochi mesi dopo a Doha, nel quarto di finale mondiale tra Argentina e Olanda. Lì, nella lotteria dei rigori, i destini si capovolsero: Van Dijk si fece ipnotizzare dal portiere, mentre Lautaro segnò il penalty decisivo travolto dalla gioia della Seleccion.
Psicologo e uomo squadra: la nuova versione di Lautaro
Stasera molto dipenderà ancora da loro. Lautaro arriva all’appuntamento “leggero”, sospinto dai tre gol segnati nelle ultime due giornate di campionato. L’argentino ha ammesso di essersi rivolto a uno psicologo per gestire l’equilibrio emotivo e, da quando il tecnico Cristian Chivu gli ha chiesto di sorridere di più, si sta trasformando in un uomo-squadra totale. I gesti di sabato contro il Como – l’incitamento al compagno di reparto Marcus Thuram e l’abbraccio al giovane Luis Henrique – certificano questa maturazione. I numeri sono dalla sua parte (11 gol contro i 6 dello scorso anno a questo punto), ma ora gli manca solo un acuto in una grande partita per consacrare la stagione.