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Lautaro Inter, esclusi strascichi con Chivu: cosa è successo dopo il cambio

Lautaro Inter, le ultime sulle condizioni del capitano nerazzurro in vista delle prossime sfide di Serie A e Champions League. Tutti i dettagli
Il gesto è stato evidente a tutti: contro l’Atletico Madrid, al momento della sostituzione, Lautaro Martinez ha scosso la testa e ha consegnato la fascia all’arbitro, segnale chiaro di disappunto. Ma, come sottolinea il Corriere dello Sport, la scena si è chiusa lì. Nessuno strappo, nessun caso, nessuna tensione aperta tra il capitano nerazzurro e Cristian Chivu. Anzi, al momento dell’uscita dal campo, l’attaccante argentino ha salutato il tecnico come sempre, a conferma di una relazione solida e priva di frizioni interne.
Il quotidiano spiega che a dominare l’animo del Toro non fosse la rabbia verso l’allenatore, ma un sentimento di profonda frustrazione. Innanzitutto perché quattro giorni prima era stato sostituito anche nel derby, una gara che avrebbe voluto vivere fino all’ultimo minuto. E poi perché, in questa stagione, Lautaro non riesce proprio a incidere nei big match: è rimasto a secco — e spesso non brillantissimo — contro Juventus, Roma, Napoli, Milan e appunto Atletico. Cinque partite chiave, quattro delle quali perse dall’Inter, che inevitabilmente pesano sul morale di un giocatore abituato a trascinare la squadra nei momenti più difficili.
Le possibili cause del momento no
A rendere più complessa la situazione ci sarebbe anche la questione del vaccino per la febbre gialla, obbligatorio per la recente trasferta con la Selección in Angola: un dettaglio che avrebbe inciso sulle sue condizioni fisiche. Un passaggio che, curiosamente, è stato “dimenticato” da Alvarez e dagli altri argentini dell’Atletico, come evidenziato dal quotidiano. Un fattore in più che può aver influito sulla brillantezza dell’attaccante nelle ultime settimane.
Chivu e il rapporto speciale con Lautaro
Chivu, da parte sua, ha sempre difeso pubblicamente Lautaro, riconoscendone peso specifico, sensibilità e senso di responsabilità. Non è un caso che in più di un’occasione lo abbia invitato a “sorridere di più”, un modo delicato per alleggerire la tensione che spesso accompagna il centravanti nei momenti più difficili. Ma il carattere del numero 10 è quello: intenso, caldo, competitivo. E talvolta difficile da frenare.
Un tratto già conosciuto da Antonio Conte, che nella stagione dello scudetto assistette a una reazione ben più accesa del giocatore dopo una sostituzione. Pace celebrata con un celebre siparietto “da ring” alla Pinetina, ma con qualche scoria mai del tutto dissolta, come dimostrato dai mugugni riemersi al Maradona nell’ultimo scontro con il Napoli.
Nessuna frattura, solo voglia di reagire
Questa volta, però, la storia è diversa. Tra Chivu e Lautaro non ci saranno strascichi: il tecnico conosce bene il suo capitano e sa distinguere la frustrazione agonistica dai problemi relazionali. Al contrario, il momento difficile può diventare un punto di ripartenza per entrambi. Per l’Inter, in un periodo complicato. Per Lautaro, che ora ha bisogno di ritrovare il gol nei momenti che contano.