2022
Kempes: «L’Inter è una bella squadra. Lautaro è un top player e con Dybala…»
L’ex attaccante argentino Mario Alberto Kempes ha parlato dell’Inter e di Lautaro Martinez: le sue parole alla Gazzetta dello Sport
L’ex attaccante argentino Mario Alberto Kempes ha parlato dell’Inter e di Lautaro Martinez: le sue parole alla Gazzetta dello Sport.
LAUTARO – «Rinascita? Qualcuno dubitava davvero di Lautaro? Io ero sicuro che sarebbe tornato al suo livello subito perché appartiene a una razza particolare, quella dei veri goleador…Non solo dai gol, ma dall’atteggiamento, dal modo in cui sono guardati dagli altri: i compagni sanno che ci sono e che, prima o poi, ci penseranno loro. Normale, capita a chiunque faccia il lavoro dell’attaccante. Non mi ricordo neanche più quante volte sia successo a me. Ma mai dare i goleador per finiti: quando fanno saltare il tappo della bottiglia, quando risalgono alla luce, poi non li fermi più. Esattamente come adesso Lautaro, sia in Italia che in Europa».
RIPARTENZA – «La fiducia, sua e del tecnico. Il Toro non ha abbassato la guardia e ha continuato a tirare quando aveva l’occasione, come è sempre giusto fare. Ma se in quei momenti delicati l’allenatore non lo avesse schierato, allora ci sarebbe stato il rischio di demoralizzarsi. Con Inzaghi, invece, è successo il contrario: sarà stata un po’ strana la sostituzione in Champions, ma ha sempre insistito su Lautaro. E al momento giusto ha ottenuto la ricompensa. Segnare un gol di questa bellezza in uno degli stadi più impressionanti del mondo ti resta dentro. Ti dà la carica: da adesso inizia una nuova fase e Lautaro può arrivare dappertutto. Però a me in Champions è piaciuta tutta l’Inter, non solo lui: ho visto una squadra intelligente che ha giocato con grande tensione, coraggio, amor proprio. Il golazo non è casuale, è stata la ricompensa del lavoro di tutti. Ma poi sono rimasti in dieci e tutto è diventato molto più complicato».
COPPIA CON DZEKO – «Forse perché si arriva dalla sua esperienza con Lukaku, ma per me è folle pensare che due attaccanti di questo livello e di questa intelligenza non possano giocare insieme. I goleador non si mettono mai in contrapposizione, semmai si mettono insieme. Come farebbe Inzaghi a privarsi dell’uno o dell’altro? Poi, però, è sempre il campo che parla: l’intesa si trova giocando e tutta la squadra deve accompagnare le punte, proprio come fa l’Inter».
ARGENTINA – «Qui abbiamo una tradizione di grandi centravanti: parlo di Kempes, ok, ma pure di Batistuta, Milito, Higuain, Aguero, Tevez, e Lautaro sta sulla stessa linea di continuità. Manca tempo per il Mondiale, ma è una fortuna per la Seleccion che lui abbia coltivato il feeling con Messi. Leo resta il giocatore migliore al mondo, inventa cose che gli altri non vedono e chi sta al suo fianco deve stare concentrato al 200%: su questo il Toro è una garanzia, in area ha sempre gli occhi ben aperti».
DYBALA – «Dybala è nato all’Instituto di Cordoba come me, in uno stadio che ha preso il mio nome… Ora pensi con la sua testa: sentirà tante voci attorno, ma la decisione è sua. Se sente di poter ancora fare la differenza a Torino, allora farà bene a rinnovare a prescindere dai soldi. Se invece avesse percepito di non essere più così “voluto”, allora dovrebbe guardarsi attorno per davvero, senza precludersi niente. Neanche l’Inter, certo. Anzi a Milano farebbe una grande coppia proprio con Lautaro. Ho visto il caos dopo che Vlahovic dalla Fiorentina è andato alla Juve, ma un giocatore ha diritto sempre di scegliere il meglio per sé».
