Josep Martinez, domani in Bologna Inter sarà la sua notte! La chance per scacciare via i fantasmi e prendersi il futuro

Josep Martinez, domani in Bologna Inter sarà la sua notte! La chance per scacciare via i fantasmi e prendersi il futuro in nerazzurro: il punto

Le luci di Riad per scacciare definitivamente il buio degli ultimi mesi. Josep Martínez è pronto a riprendersi la porta dell’Inter nella delicata semifinale di Supercoppa Italiana contro il Bologna. Per l’estremo difensore spagnolo, soprannominato affettuosamente “Pepo” dallo spogliatoio, quella dell’Al-Awwal Park non sarà una partita come le altre, ma l’occasione per distrarre la mente dai brutti pensieri e tornare a sentirsi un calciatore a tutti gli effetti. Cristian Chivu, allenatore della Beneamata, ha sciolto le riserve: dopo aver parlato a lungo con il ragazzo e averlo valutato attentamente in allenamento, ha deciso di affidargli i guantoni dal primo minuto, concedendo un turno di riposo al titolarissimo Yann Sommer.

Il recupero dopo lo shock

Il percorso di avvicinamento a questa sfida non è stato affatto semplice. Dopo il drammatico incidente stradale dello scorso 28 ottobre, avvenuto mentre si recava alla Pinetina, l‘ex portiere del Genoa ha dovuto affrontare un attento percorso di riabilitazione psicologica per superare il trauma. Fino ad oggi, il suo unico rientro in campo ufficiale era avvenuto nel comodo ottavo di Coppa Italia contro il Venezia, un “atterraggio morbido” utile per riprendere confidenza tra i pali. La sfida contro i felsinei rappresenta invece il vero banco di prova: serve stabilità e concentrazione massima in una gara da dentro o fuori.

Un esame per il dopo-Sommer

Come sottolinea La Gazzetta dello Sport, la mossa dello staff tecnico ha una valenza strategica cruciale. I nerazzurri sono alla ricerca di garanzie assolute per la prossima stagione, quando scadrà il contratto del veterano svizzero, e vogliono capire se la soluzione è già in casa. Martínez, arrivato due estati fa con l’ambizione di ritagliarsi uno spazio importante, si gioca il futuro: una prestazione convincente potrebbe candidarlo ufficialmente come erede designato, evitando al club costosi investimenti. Viceversa, bisognerà capire se il classe ’98 accetterà ancora il ruolo di vice o cercherà altrove quella continuità che a Milano ha faticato a trovare.