2021
Zazzaroni: «Capisco la frustrazione di Inzaghi, ma il rigore c’era»

Il direttore del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni, ha parlato della partita di ieri e dell’espulsione di Inzaghi
All’interno del suo consueto editoriale tra le pagine del Corriere dello Sport, il direttore, Ivan Zazzaroni, ha analizzato il pareggio di ieri tra Inter e Juventus:
RIGORE – «Var vede, Var non vede. A San Siro, quando mancano pochi secondi alla fine, Guida richiama l’attenzione dell’arbitro che va al video e punisce un intervento non visibile a occhio nudo di Dumfries su Alex Sandro assegnando il rigore che regala un punto alla Juve e ne toglie due all’Inter. All’Olimpico Di Bello non si accorge di un fallo in caduta di Viña su Anguissa e Roma-Napoli finisce 0-0. Sono gli effetti della chirurgia arbitrale e di una nuova discrezionalità. Sia chiaro: il “rigorino” di Milano c’era, così come ci sarebbe dovuto essere quello di Roma ma, certo, due episodi del genere riaprono l’infinita discussione sull’impiego della tecnologia, sull’influenza dell’uomo sulla macchina e su troppe spiazzanti diversità».
ESPULSIONE INZAGHI – «L’1 a 1 è comunque giusto eppure comprendo l’irritazione di Inzaghi e degli interisti che stavano riuscendo a portare a casa un successo importantissimo pur avendo rinunciato a giocare per tutto il secondo tempo. Anche la Juve ha fatto pochissimo per vincere e poco per pareggiare: ha dei limiti imbarazzanti in attacco. Abituata da tre anni a veder risolvere le gare da Ronaldo, si ritrova costretta a puntare su Morata, su Kean, che non gode della fiducia del tecnico, oppure su invenzioni alla livornese, che non sempre portano gioia. Allegri ha rinunciato all’inizio a Chiesa, affaticato, e Dybala, al rientro. Non appena i due sono entrati la Juve è sembrata un po’ più credibile. Ma non da scudetto, lontano dieci punti».