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Italiano esalta il Bologna dopo l’impresa di Riyad contro l’Inter di Chivu: «Orgoglio, qualità e maturità»

Italiano, la Supercoppa come consacrazione: rimonta, rigori e una finale che vale la crescita di un gruppo ormai pronto per il tavolo delle grandi
Otto finali in carriera, l’ottava conquistata nel deserto saudita. Vincenzo Italiano continua la sua ascesa iniziata nel 2018 dall’Arzignano e arrivata fino a Riyad, trascinando il Bologna all’atto conclusivo della Supercoppa Italiana dopo l’eliminazione dell’Inter ai rigori. Un percorso che certifica crescita, identità e maturità.
Il tecnico rossoblù ha letto così la semifinale: «Iniziare andando sotto non è stato facile. È stata una bella mazzata a livello mentale, ma siamo stati bravi a rimanere in partita. Molto bene noi nel primo tempo, meglio l’Inter nel secondo: un tempo a testa. Poi la lotteria dei rigori ci ha premiato. Siamo stati bravi a portarla fino lì». Una fotografia lucida di una gara gestita senza perdere equilibrio, anche quando l’inerzia sembrava girare.
Il Bologna, infatti, ha saputo restare sempre dentro la partita: «L’Inter è questa e quando prende in mano il gioco è difficile toglierle la palla. Ma il primo tempo che abbiamo messo in campo oggi lo vorrò rivedere all’infinito: grande orgoglio, grande qualità, grande attenzione». Parole che raccontano un’identità ormai riconoscibile, capace di reggere l’urto e colpire nei momenti chiave.
La finale, in programma lunedì 22 contro il Napoli, rappresenta un altro step: «Se possiamo dire di avere un posto fisso al tavolo delle grandi? Queste prestazioni lo dicono. Quando c’è da giocarsi tanto, i miei ragazzi fanno cose incredibili. Assaggiare certi palcoscenici fa bene a tutti». Una consacrazione che passa anche dalla capacità di soffrire.
Nota dolente l’infortunio di Federico Bernardeschi, uscito per un trauma che potrebbe essere alla clavicola. Ma nel finale dal dischetto è arrivata la firma pesante di Ciro Immobile: «Lo abbiamo preso anche per questi momenti. Era il quinto rigorista, ci ha ripagato della fiducia. Gli ho detto che l’abbiamo preso per i gol decisivi: spero continui così».
Orgoglio, qualità, maturità: parole chiave che spiegano perché questo Bologna oggi non è più una sorpresa, ma una realtà.