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Inter tra necessità e virtù sul mercato: il lavoro di Marotta è già da 10 in pagella

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La nuova Inter prende forma, tra ritorni e adii: Marotta sta già svolgendo un lavoro straordinario sul mercato per sistemare il bilancio e tenere la squadra competitiva

Vendi Romelu Lukaku a 115 milioni e dopo meno di dodici mesi si palesa la possibilità di riportarlo in nerazzurro, anche se in prestito, mettendo sul piatto circa 10 milioni. Senza contropartite, senza vincoli. Robe del genere succedono sempre più raramente nel calcio: citofonare a casa Marotta quindi per maggiori delucidazioni.

Al di là di qualsiasi ragionamento, il ritorno del belga non smarca in maniera alcuna la partenza di Milan Skriniar. Necessaria, evidentemente, per sistemare il bilancio e continuare a lavorare sul mercato in entrata. Marotta in una lunga intervista ha evidenziato come sostituire un difensore sia più facile di un attaccante: una mezza verità, a essere onesti.

Senza crogiolarsi nella banalità: sostituire un giocatore come Skriniar non sarà facile. Dal punto di vista genuinamente tecnico, ma soprattutto da quello della leadership. In campo e fuori. Il Milan-Nerazzurro non ha mai nascosto il tanto puro quanto surreale legame con San Siro e soprattutto con la squadra: basti pensare che per rinnovare il contratto ha addirittura rinunciato all’agente.

L’Inter pensa comunque al futuro: non è un mistero che i nomi di Bremer e Milenkovic stiano rimbalzando da un lato all’altro nelle ultime settimane. La società è convinta di poter chiudere in tempi brevi entrambe le trattative qualora l’offerta monstre del PSG dovesse raggiungere effettivamente le richieste nerazzurre: difficile d’altronde dire ‘no’ a 80 milioni nel calciomercato odierno.

Previste in settimana le visite mediche di Mkhitaryan, che insieme ad Asllani andrà a completare il quadro dei centrocampisti insieme a Barella, Calhanoglu e Brozovic. Sembra tutto apparecchiato ovviamente anche per l’arrivo di Paulo Dybala, sulla quale rimane da sistemare solamente il nodo ingaggio.

La ‘nuova’ Inter prende forma con una certezza, nonostante le premesse da film-horror: sistemare il bilancio rimane una necessità, certo, rimanere competitivi anche.

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