Inter sbarca a Riad, tra stanchezza, ambizioni da trofeo
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Inter sbarca a Riad, tra stanchezza, giovani e ambizioni da trofeo: le ultime sulla competizione

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Inter di Chivu accolta dai sauditi nella notte, Chivu porta l’Under 23 e prepara l’assalto alla Supercoppa contro il Bologna

Quando gli uomini dell’Inter sbucano dal varco vip dei voli privati del grande aeroporto internazionale King Khalid di Riad, l’immagine è lontana da quella del branco famelico pronto ad azzannare il primo trofeo stagionale. Dopo sei ore di volo e un allenamento intenso svolto ad Appiano Gentile, i volti dei nerazzurri raccontano la fatica di una lunga giornata di viaggio, più simili a scolari in gita che a una squadra pronta alla battaglia.

È quasi mezzanotte, l’ora del deserto. Il protocollo di benvenuto segue la tradizione: caffè al cardamomo e datteri per tutti, con l’Head of Competitions della Lega Serie A, Andrea Butti, a fare gli onori di casa introducendo giocatori e staff nel contesto saudita. Un passaggio obbligato, simbolico, che precede il trasferimento in hotel e la notte di riposo necessaria per recuperare energie in vista della semifinale di Supercoppa Italiana contro il Bologna.

Tra i più attesi, a distanza di pochi minuti sfilano Lautaro Martínez e Marcus Thuram, la coppia offensiva chiamata a fare la differenza nella competizione. Entrambi si concedono volentieri una breve sosta al pit stop dell’accoglienza: un sorso basta per soddisfare il comitato organizzatore. Diverso l’atteggiamento di Cristian Chivu, che si limita a un sorriso cortese, evitando la merenda e dirigendosi subito verso il pullman, con la concentrazione già proiettata sul campo.

Non passano inosservati Hakan Calhanoglu e Matteo Darmian, i due acciaccati della spedizione nerazzurra, saliti sull’aereo in extremis e ora a un passo dal rientro. Segnali incoraggianti per lo staff tecnico, che valuta le loro condizioni giorno dopo giorno.

Accanto ai big, spazio anche al futuro. Per questa Supercoppa, Chivu ha deciso di attingere in modo deciso dall’Under 23 guidata da Stefano Vecchi: convocati il portiere Taho, l’esterno Cocchi, il difensore Cinquegrano e, soprattutto, alla sua prima chiamata in assoluto, la mezzala polacca classe 2004 Iwo Kaczmarski. Un segnale chiaro di continuità progettuale e fiducia nel vivaio.

A guidare la delegazione, lo stato maggiore nerazzurro: il presidente Beppe Marotta, il direttore sportivo Piero Ausilio e il vice Dario Baccin. I manager di Oaktree potrebbero arrivare in tempo per il match: per americani e sauditi, alleati strategici anche fuori dal campo, un trofeo a Riad va ben oltre il pallone.

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