Inter presuntuosa, e Chivu non è riuscito a fare questo
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Inter presuntuosa contro il Bologna, e Chivu non è riuscito a fare questo

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Un Inter apparsa presuntuosa nella sfida di Supercoppa italiana persa contro il Bologna, e mister Chivu non è riuscito a fare questo

L’avventura della Beneamata in Supercoppa Italiana si infrange sul più bello, lasciando spazio a un profondo rammarico per le numerose occasioni fallite. Come sottolineato dal Corriere della Sera, l’eliminazione dei nerazzurri, attuali capolisti in Serie A, fa rumore soprattutto perché nega la suggestiva finale contro il Napoli di Antonio Conte, il tecnico leccese celebre per il suo carattere ferreo. Quello che doveva essere l’antipasto della sfida scudetto si è trasformato in un incubo sportivo durato oltre cento minuti.

Tra sufficienza e mancanza di cinismo

L’approccio della squadra guidata da Cristian Chivu, l’ex carismatico difensore del Triplete oggi alla guida dei milanesi, è stato inizialmente incoraggiante grazie al vantaggio lampo. Tuttavia, i meneghini hanno mostrato il loro lato peggiore: una “fastidiosa sufficienza” che ha permesso al Bologna di rientrare in partita. Nonostante una ripresa dominata territorialmente, la compagine milanese si è scontrata con i riflessi di Federico Ravaglia, l’agile portiere rossoblù autore di parate decisive, e con una cronica mancanza di cinismo sotto porta.

L’analisi del quotidiano descrive una squadra affascinante ma immatura, capace di chiudere l’avversario nella propria area senza però sferrare il colpo del k.o. Al contrario, il Bologna di Vincenzo Italiano, l’allenatore siciliano fautore di un calcio propositivo e coraggioso, ha saputo soffrire senza mai perdere le distanze, conquistando con merito la sua quinta finale in carriera.

Il tradimento dal dischetto a Riyad

La lotteria dei rigori è stata una vera e propria punizione per l’eccessiva presunzione mostrata dai nerazzurri. Sotto lo sguardo attento di Gennaro Gattuso, il grintoso commissario tecnico della Nazionale presente in tribuna, a tradire la Beneamata sono stati proprio due pilastri azzurri: Alessandro Bastoni, il difensore mancino dai piedi educati, e Nicolò Barella, il dinamico centrocampista polmone della mediana. I loro errori dagli undici metri hanno sancito il passaggio del turno degli emiliani. Per Chivu resta l’amaro in bocca per non essere riuscito a invertire la tendenza negativa inaugurata lo scorso anno a Riyadh, confermando una fragilità psicologica che i meneghini dovranno risolvere in fretta per non compromettere il cammino in campionato.

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