Hanno Detto
Inter e Milan, Jacobelli dice la sua: «Sarà un Superderby, ecco perchè»
Xavier Jacobelli ha parlato dell’imminente derby di campionato tra Inter e Milan, in scena il 16 settembre: le parole
Sulle colonne del Corriere dello Sport, Xavier Jacobelli pone l’accento sull’infuocato derby del 16 settembre tra Inter e Milan, entrambe capoliste. Ecco il pensiero del giornalista.
DERBY- «Inter-Milan è il superderby annunciato per 16 settembre; in realtà, è il superderby che durerà tutto l’anno. Con un denominatore comune: Inter e Milan hanno un gioco di livello europeo, votato all’attacco, rovesciandosi nella metà campo avversaria per imporre la propria manovra, non per subire l’altrui. Per questo si divertiranno anche in Europa».
INTER MIGLIORATA- «Sin da quando il prestito da restituire a Oaktree entro il 31 maggio 2024, ha obbligato Marotta e Ausilio a fare gli equilibristi sul filo invisibile steso fra Milano e Nanchino, ancora una volta i due si sono confermati all’altezza della loro fama. Fra arrivi e partenze, l’Inter si è ritrovata più forte di quando è arrivata alla finale di Champions League. Simone Inzaghi dispone di una rosa che gli consente di avere due titolari per ogni ruolo. L’impianto di gioco è collaudato. Capita l’antifona a causa del dietrofront del belga, la società ha fatto bene a tagliare corto, così come ineccepibile è stata la decisione di chiudere la porta a Samardzic, o meglio, a chi ne cura gli interessi, perché c’è un limite a tutto, anche alle commissioni».
PANCHINA- «Pavard e Frattesi sono i primi nomi della panchina lunga che, ad esempio, contro la Fiorentina ha consentito all’allenatore di mandare in campo l’ex Sassuolo per Barella, Cuadrado per Dumfries, Carlo Augusto per Dimarco, Arnautovic per Thuram, Asllani per Calhanoglu. Pavard non ha giocato perché è appena arrivato alla Pinetina. Tuttavia è solo questione di tempo. Intanto, Deschamps l’ha convocato in Nazionale per le partite con l’Irlanda (qualificazioni europee) e la Germania (amichevole). Buon segno. Il ct ha chiamato anche Thuram che si presenta alla Francia galvanizzato dalla prima rete a San Siro. Con tanto di assist, rigore procurato, ovazione dei tifosi (Lukaku chi?)».