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L’Inter di Inzaghi tra tutto e niente: la verità sta nel mezzo

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L’inter di Inzaghi tra tutto e niente: la verità ovviamente nel mezzo

Il sempre diviso-e-divisivo mondo Inter ha accolto Simone Inzaghi in due maniere. Diametralmente opposte tra loro, ovviamente. Chi non immaginava esistesse un dopo Conte e chi pensava che liberarsi di “Mr Antonio” fosse una necessità. In egual misura, tra chi pensava che perdere Lukaku-Hakimi-Eriksen volesse dire navigare ai piedi della zona Champions e chi pensava (sperava?) che con il tecnico piacentino si potesse riconfermare tutto e addirittura puntare a un piazzamento migliore in Europa.

Ecco, come spesso accade la verità sta nel mezzo. E la gara con la Roma ce lo ha confermato. Inzaghi alla prima esperienza in nerazzurro ha ampiamente completato tutte le richieste della società. Anzi, con la doppietta coppa-scudetto andrebbe addirittura a superare le più rosee delle aspettative. Questo a ogni modo non deve allontanare (o allontanarci) da una realtà molto chiara: i nerazzurri hanno perso tre pedine fondamentale ma sono rimasti i più completi, nonostante qualche buco nella parte-panchina del centrocampo, in un campionato da livello medio-alto più basso rispetto al solito. La crisi dicembre-marzo non può e non deve passare in secondo piano: senza rimaneggiare nella banalità dei “se” con Conte sarebbe stata tutta un’altra musica… Almeno sotto questo punto di vista. Il tempo però sarà galantuomo come sempre.

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