2022
Inter, in due anni il sorpasso alla Juve: con Inzaghi…

La Gazzetta dello Sport ha analizzato gli ultimi due anni dell’Inter che ha sorpassato la Juventus mettendosi in vetta all’Italia
Tra le pagine de La Gazzetta dello Sport viene raccontato il percorso fatto dall’Inter negli ultimi due anni, che ha permesso ai nerazzurri di diventare la squadra più forte in Italia:
CONTE E IL PRIMO ANNO – «Antonio Conte ha fatto come faceva Hinault che mandava in fuga il gregario Bernaudeau, lo raggiungeva e vincevano insieme. L’a.d. Beppe Marotta arriva all’Inter nel dicembre 2018, Conte nel luglio 2019. Due ex juventini, pluridecorati. Portano disciplina rigorosa, come dimostra l’epurazione di Icardi e Nainggolan, e spirito vincente, oltre che giocatori fondanti: Lukaku e Barella su tutti. Insomma, pongono basi solide per costruire un futuro importante. Spalletti, che aveva riportato l’Inter in Champions, ha lasciato un’ottima eredità tecnica, ha insegnato a palleggiare. Conte aggiunge furore agonistico, ordine tattico e tanta protezione ad Handanovic. L’Inter chiude con la miglior difesa, a un solo punto da Sarri».
LO SCUDETTO – «In un anno ha recuperato 20 punti alla Juve: agghiacciante. Ha fatto crescere stelline come Barella e Bastoni e ha riportato l’Inter a respirare l’aria di una finale europea. L’Inter la perde, ma intasca altra autostima. Ormai è pronta per vincere. Non meno decisivo Marotta che ricuce lo strappo del tecnico con i cinesi e riempie il vuoto quando gli Zhang evaporano, oltre a portare altre pedine chiave, come Eriksen e Hakimi. Dopo 9 anni, due ex juventini, Conte e Marotta, ribaltano il trono della Signora. L’Inter della Lu-La conquista lo scudetto di forza».
INZAGHI – «E, nel momento in cui sembra necessario un ridimensionamento che mette in fuga Conte, con la cessione di Lukaku e Hakimi, la società nerazzurra compie il capolavoro: acquista Dzeko e Dumfries, sceglie felicemente Simone Inzaghi che riesce a inserire Calhanoglu senza le difficoltà trovate da Conte con Eriksen, migliorando ulteriormente la qualità del gioco e rendendo l’Inter più coraggiosa, più forte e più bella. E ancora prima in classifica».
