News

Inter, i primi otto esami stagionali: cosa funziona davvero (e cosa no) nel nuovo corso Chivu

Inter News 24

Published

on

Una nuova panchina, un’identità in costruzione e una partenza che mescola indizi confortanti e campanelli d’allarme. L’Inter di Cristian Chivu – subentrato a giugno dopo l’addio di Simone Inzaghi – ha totalizzato 12 punti nelle prime sei giornate di Serie A, con 17 gol segnati e 8 subiti, mentre in Champions League è a punteggio pieno dopo due gare e senza reti al passivo. È un campione ridotto, ma sufficiente per tracciare un primo bilancio dello stato dell’arte nerazzurro.

Il quadro dei risultati

In campionato, il debutto è stato roboante (5-0 al Torino), poi sono arrivate la frenata casalinga con l’Udinese (1-2) e il pirotecnico 3-4 a Torino contro la Juventus. La reazione ha riportato continuità: 2-1 al Sassuolo, 2-0 a Cagliari e 4-1 alla Cremonese. In Europa, percorso netto fin qui: 2-0 ad Amsterdam contro l’Ajax e 3-0 al Slavia Praga a San Siro.

Cosa funziona

  • Pressing e verticalità “elastica”: in Champions si è vista un’Inter molto efficace nel recupero alto: con lo Slavia il 3-0 nasce anche da un errore forzato sul portiere avversario e da combinazioni rapide (Thuram–Bastoni per la doppietta di Lautaro). Anche l’andata di Amsterdam ha certificato l’impatto di Thuram attaccando l’area con tempi perfetti. Due gare, cinque gol fatti, zero subiti: segnale che la struttura senza palla è già di livello europeo.
  • Corsie determinanti: Dimarco e Dumfries stanno pesando in maniera diretta su gol e assist: l’olandese ha timbrato in Champions, l’esterno mancino ha colpito in Serie A (Sassuolo) e rifinito con frequenza, oltre ad andare a segno contro la Cremonese. Nella filosofia di Chivu, che ha dichiarato di non voler dare “ruoli intoccabili” e di scegliere anche per istinto, i quinti sono un acceleratore identitario.
  • Palle inattive e varietà delle soluzioni: l’Inter ha già segnato da corner (Bastoni con il Torino) e sa alternare conclusioni dalla distanza – emblematica la doppietta di Çalhanoğlu nel 3-4 con la Juventus – a attacchi sul secondo palo. La molteplicità delle firme è un asset: oltre a Lautaro e Thuram, hanno già colpito difensori, quinti e centrocampisti.
  • Leadership dei riferimenti offensivi: Lautaro ha saltato l’esordio europeo ad Amsterdam per un fastidio alla schiena ma è tornato a guidare e segnare in A (Cagliari, Cremonese) e in Champions (doppietta allo Slavia). Thuram ha iniziato la stagione come l’aveva chiusa: impatto fisico, attacchi alla profondità e due gol di testa in casa Ajax. La coppia, completata all’occorrenza da alternative giovani e “affamate”, resta la bussola del progetto.
  • Profondità della rosa e segnali dai giovani: L’exploit in Sardegna di Francesco Pio Esposito (primo gol in Serie A) e la prestazione di Bonny contro la Cremonese (gol e assist) raccontano una panchina capace di spostare inerzie e minutaggi. Sono indizi che danno respiro a una stagione fitta di impegni.

Cosa non funziona

  • Gestione dei momenti e pulizia difensiva: due indizi (Udinese e Juventus) fanno una prova: l’Inter ha faticato a proteggere un vantaggio o a “congelare” l’inerzia, pagando dettagli nell’area propria (rigore concesso all’Udinese, transizioni aperte a Torino). Gli 8 gol incassati nelle prime 6 di A sono compatibili con una squadra che crea molto, ma restano più alti rispetto agli standard della gestione precedente nello stesso periodo. Qui Chivu può lavorare su baricentro e scelte preventive.
  • Continuità interna alla partita: la squadra sa accendere il ritmo, meno spesso lo mantiene a lungo su livelli d’eccellenza. Alcune ripartenze subite e un paio di fasi di rifinitura “sporche” (qualità dell’ultimo passaggio) hanno impedito di chiudere prima gare comunque dominate nei numeri.
  • Automatismi in evoluzione: il principio di meritocrazia e rotazione dichiarato dal tecnico – “niente ruoli fissi, scelgo sulla base delle sensazioni” – ha dato energia al gruppo ma può richiedere qualche settimana in più per consolidare gli automatismi tra i reparti, specie nelle coperture preventive quando i quinti spingono entrambi.

Le prospettive: dove può arrivare l’Inter

La classifica racconta un’Inter nel gruppo di testa (4ª a 12 punti dopo sei turni), a ridosso di chi guida a 15: margini stretti, campionato apertissimo. In Europa, la squadra è partita con sei punti e due clean sheet, con la trasferta a Bruxelles contro l’Union SG nel mirino prima della fase calda d’autunno che include anche Roma e Napoli in Serie A: uno snodo per misurare l’elasticità mentale oltre che la qualità tattica. In uno scenario così ravvicinato, non stupirebbe vedere i modelli previsionali e i trend sulle scommesse sportive online oscillare di settimana in settimana in base a infortuni, rotazioni e scontri diretti, a conferma dell’equilibrio del torneo.

Le chiavi per il passo successivo

  • Stabilità dietro senza rinunciare alla spinta: mantenere la spinta dei quinti preservando densità centrale e tempi di pressione del braccetto sul lato palla. Le due “clean sheet” europee mostrano la rotta.
  • Qualità del primo passaggio: quando Barella e Çalhanoğlu trovano linee interne pulite, l’Inter diventa immediatamente verticale; ridurre gli errori tecnici nelle uscite spegne le transizioni avversarie.
  • Gestione dei picchi emotivi: le rimonte subite insegnano che la partita va “spezzata” nei momenti chiave con scelte pragmatiche (fallo tattico, sostituzione, possesso basso).
  • Valorizzazione delle alternative: Esposito e Bonny hanno già inciso; estendere la concorrenza interna può sostenere il carico tra campionato e coppe, soprattutto quando Lautaro e Thuram avranno fisiologicamente bisogno di rifiatare.

L’Inter ha confermato di possedere un potenziale offensivo superiore alla media e, soprattutto in Champions, una struttura difensiva già tarata per partite di livello. In Serie A, per trasformare buone sensazioni in una corsa stabile, servirà “banalizzare” le vittorie: meno alti e bassi all’interno dei 90’, più controllo dei dettagli nelle aree. Con la rotta tracciata da Chivu e una rosa profonda che ha già prodotto segnali importanti dalle seconde linee, i nerazzurri sono pienamente nel gruppo delle candidate alla lotta al vertice e oggi appaiono più avanti nel percorso europeo rispetto alla media del campionato. Il prossimo mini-ciclo autunnale – Roma, Union SG e Napoli – racconterà molto della loro maturazione competitiva.

Exit mobile version