2023
L’Inter rischia grosso: 3 big e lo sponsor in bilico

Come scrive la Gazzetta dello Sport, l’Inter rischierebbe grosso in caso di posizionamento dal 5° posto in giù in Serie A
La Gazzetta dello Sport scrive la verità, nuda e cruda, sui rischi concreti a cui l’Inter andrebbe incontro in caso di un posizionamento in classifica mediocre:
INTER-
Chiudere questo campionato dal quinto posto in giù porterebbe la proprietà non solo a vendere un big (meglio se uno tra Dumfries e Brozovic) entro il 30 giugno per sistemare i conti del 2022-23, ma poi a cedere un altro paio di pezzi pregiati per andare incontro a un’annata senza i ricavi della Champions.
CONTRATTI-
Tanto per intendersi, gli sforzi che attualmente Marotta, Ausilio e Baccin stanno facendo per rinnovare i contratti di Calhanoglu (tutto a posto, manca solo l’annuncio) e Bastoni (parte dalla base attuale di 3,5 milioni netti e ne vuole 5,5) rischierebbero di essere vanificati dall’obbligo di far partire il difensore, che dei due ha più mercato. A rischio, però, sarebbe anche il futuro di Barella e di Lautaro, non perché i due non stiano bene all’Inter o a Milano, ma perché senza la Champions magari sarebbero attratti da progetti più intriganti. O potrebbe essere la società stessa a doverli sacrificare complici ingaggi importanti.
SPONSOR-
La Champions è necessaria anche per attrarre uno sponsor importante che sostituisca DigitalBits: ci sono almeno un paio di trattative importanti avviate sia oltre Oceano sia nella Penisola Araba ed è chiaro che offrire al nuovo partner una vetrina come quella della coppa europea più prestigiosa, garantirebbe la possibilità di negoziare a certe cifre ovvero quei 30 milioni che Zhang sogna per migliorare l’accordo che non è stato finora rispettato dalla società di Al Burgio. Per l’Inter restare fuori dalla Champions vorrebbe dire tornare indietro al 2017-18, l’ultima annata senza ascoltare, durante la settimana, la musichetta che tanto piace ai tifosi di tutto il Vecchio Continente.
OBIETTIVI CHIARI-
La dirigenza con la squadra è stata chiara più volte: uno dei primi quattro posti è l’obiettivo minimo. Se non sarà centrato, le riflessioni saranno profonde e tutti saranno in discussione. Dai giocatori allo stesso tecnico. In Serie A ci sono quattordici partite a disposizione di Brozovic e compagni per rimediare agli errori commessi finora, per porre un freno al numero di sconfitte (7 in 24 turni) e per trovare una soluzione al deficitario rendimento in trasferta. La Champions dopo il ko di Bologna non è appesa a un filo, ma adesso gli errori sono vietati. La società è pronta a ribadirlo di nuovo, nei prossimi giorni, allo spogliatoio.
