2024
Dumfries emoziona: «Da bambino, dopo un ko, facevo sempre questa cosa. Mio padre mi ha aiutato a cambiare»

L’esterno dell’Inter Denzel Dumfries ha rilasciato una lunga intervista in cui ripercorre i suoi inizi nel calcio: il ricordo toccante
Denzel Dumfries racconta ai canali ufficiali olandesi il suo inizio nel calcio: ecco come l’esterno dell’Inter si sbottona sulla propria carriera.
NUOTO E CALCIO – «E lezioni di nuoto, perché ho potuto giocare a calcio solo dopo aver ottenuto il diploma. Molto frustrante, perché volevo davvero giocare a calcio. Quando finalmente mi è stato permesso di allenarmi per la prima volta, ero molto felice. Volevo davvero cogliere questa opportunità, altrimenti avrei dovuto prendere di nuovo lezioni di nuoto»
SMITSHOEK – «Ero molto energico ed ero ovunque. Ero solo molto motivato. A volte un po’ troppo, perché poi ero così arrabbiato dopo una sconfitta che non volevo stringere la mano. Mio padre lo ha disimparato molto rapidamente»
PADRE – «Veniva con me con ogni tipo di clima. A volte andavamo insieme in bicicletta: il sacco della biancheria sul manubrio e io sul retro del portapacchi. Prima della partita mi augurava buona fortuna. E poi magari mi diceva che avevo segnato un bel gol. Quel tipo di sostegno è l’unica cosa che ottieni. Da bambino ne hai bisogno, il divertimento è la cosa più importante. A volte si sente dire che i genitori spingono i loro figli. Lo volevo solo io e mi è stato dato lo spazio per sviluppare quella sensazione. Questo è ancora molto prezioso»
AMICI DI UNA VITA – «Sono molto grato per questo. Ora gioco per l’Olanda e per l’Inter. Partecipo agli Europei e ai Mondiali. Naturalmente è tutto fantastico da sperimentare, ma devi anche occuparti di grandi interessi. Il mondo era bellissimo. Davvero, divertirsi con i tuoi amici è la cosa più importante nel calcio. Ecco perché sono molto grato per il mio periodo amatoriale allo Smitshoek. Mi ha davvero plasmato. Calcio, amicizia e ricordi per la vita»