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Giulini: «Barella voleva l’Inter. Ci contattò l’Atletico Madrid ma lui voleva i nerazzurri»

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Tommaso Giulini, presidente del Cagliari, ha parlato di Nicolò Barella in una lunga intervista rilasciata a So Foot. Le sue parole

Tommaso Giulini, presidente del Cagliari, ha parlato di Nicolò Barella in una lunga intervista a So Foot.

BARELLA – «Sì, perché Nicolò Barella è una persona molto diretta. Non ha secondi fini, cosa abbastanza rara nel mondo del calcio, visto che spesso i giocatori o gli allenatori sono un po’ paranoici. È una persona super semplice che ha fiducia in se stesso ed è facile parlare con lui. I rari momenti in cui abbiamo avuto qualche difficoltà con lui è stato quando ha iniziato la stagione con noi, in Serie B (2015-2016, ndr). Non è apparso al meglio all’inizio della stagione, ma non è mai stato un grosso problema perché è una persona che capisce velocemente ed è semplice. Vorrei che tutti i calciatori fossero come lui».

ANIMA SARDA – «Una parte che è sarda, e che mi aveva sorpreso molto, perché era molto giovane quando potevo osservarlo, era la protezione della sua famiglia. Ha valori familiari molto forti che si ritrovano nel sud Italia, Sicilia e Sardegna. È molto maturo. Questi valori sono il rispetto, la voglia di creare un nucleo familiare importante, di avere intorno una famiglia numerosa, con figli. C’è anche l’importanza dei nonni, il rispetto per gli anziani. E poi, come tanti sardi, è molto testardo, ma questo alimenta anche la sua ambizione. È uno che vuole sempre vincere, la sua ambizione deriva dall’essere un terribile perdente. Ovviamente con il Cagliari si è innervosito più di oggi dove, con l’Inter, appare più tranquillo con gli arbitri perché perde meno e vince l’80% delle partite! Anche se penso anche che sia cresciuto parallelamente, che abbia messo un po’ di “cervello” nel suo gioco».

CESSIONE ALL’INTER – «Non è stato facile, perché già l’anno prima della sua partenza avevamo ricevuto un’offerta importante dall’Atlético de Madrid. Diego Simeone ha anche chiamato Nicolò. Quindi, costringendolo a fare una stagione in più con noi, sapevo che sarebbe stato difficile tenerlo l’anno dopo. Quando un giocatore del Cagliari riceve una grossa offerta da un club come l’Atlético de Madrid, non è facile restare, ma è ancora più difficile rimanere calmi e concentrati sull’obiettivo del club durante tutto l’anno. Nicolò, al contrario, è rimasto e probabilmente ha avuto qui la sua stagione di maggior successo. Quindi fu naturale lasciarlo andare all’Inter alla fine di quell’anno, tanto più che Antonio Conte lo voleva assolutamente e l’Inter aveva ambizioni diverse dalle nostre. Roma, Inter e Atlético sono stati gli unici tre club che hanno negoziato seriamente con noi. Fino all’ultimo la Roma ha voluto offrire più dell’Inter perché credo sapessero che il giocatore preferiva l’Inter. Ma la sua volontà di andare all’Inter ha pesato».

 

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