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Giudice Sportivo Serie C, che mazzata per Melgrati! 2 turni di squalifica per il portiere dell’Inter U23: il motivo

Giudice Sportivo Serie C, che mazzata per Melgrati! 2 turni di squalifica per il portiere dell’Inter U23: il motivo della tensione
La sconfitta rimediata contro la Giana Erminio lascia scorie pesanti in casa Inter Under 23, non solo per il risultato maturato sul campo, ma soprattutto per le decisioni disciplinari ufficializzate nelle ultime ore. Il Giudice Sportivo della Lega Pro, Stefano Palazzi, ha infatti reso note le sanzioni relative all’ultimo turno di campionato, colpendo duramente la formazione giovanile dei nerazzurri.
A pagare il prezzo più alto è Riccardo Melgrati. Il promettente estremo difensore, punto fermo tra i pali della seconda squadra interista, è stato fermato per due turni effettivi di gara. L’episodio incriminato è avvenuto durante la prima frazione di gioco: secondo quanto riportato nel referto arbitrale e confermato dalle motivazioni del Giudice, il portiere classe 2000 si è reso protagonista di una condotta violenta. Dopo aver subito un fallo, Melgrati ha perso la lucidità, reagendo e colpendo un avversario su un fianco. Sebbene il colpo non abbia provocato conseguenze fisiche per il giocatore della Giana, il gesto di reazione è stato punito severamente come da regolamento. Il tecnico dei meneghini dovrà ora ridisegnare la retroguardia per le prossime due delicate sfide, facendo a meno del suo numero uno titolare.
Oltre alla squalifica del portiere, il match ha portato anche all’ammonizione con diffida per Francesco Stante, giovane difensore centrale che entra così nella lista dei giocatori a rischio squalifica al prossimo cartellino giallo.
Il Giudice Sportivo non ha risparmiato nemmeno la Giana Erminio. La società di Gorgonzola è stata sanzionata con un’ammenda di 800 euro. La motivazione riguarda il comportamento dei propri sostenitori, assiepati nel Settore Ospiti della Curva Nord. Al 51° minuto, i tifosi biancazzurri hanno intonato cori ritenuti offensivi e di pessimo gusto nei confronti della tifoseria avversaria. Palazzi ha specificato che tali insulti, pur denigrando per motivi di origine territoriale, non rientrano nella fattispecie del comportamento discriminatorio razziale, ma sono stati classificati come “insulti beceri”, aggravati dalla “particolare odiosità della condotta”.