Gasperini ritrova Chivu e l’Inter: Repubblica ricorda quella notte di Novara che gli costò la panchina

Gasperini ritrova Chivu e l’Inter: Repubblica ricorda quella notte di Novara che gli costò la panchina nerazzurra

La sfida di questa sera tra Roma e Inter non è solo un big match d’alta classifica, ma anche un affascinante intreccio di destini che riporta alla mente un capitolo turbolento della storia nerazzurra. Sulle due panchine siederanno Gian Piero Gasperini e Cristian Chivu, allenatore e giocatore per un breve, infelice periodo proprio con la maglia della Beneamata. Come ricorda La Repubblica, la rottura tra l’attuale tecnico giallorosso e il club milanese avvenne in una notte tristemente celebre per i colori nerazzurri.

La notte fatale di Novara

Era il 21 settembre 2011. L’Inter, guidata da Gasperini, affrontava sul campo sintetico del Silvio Piola il neopromosso Novara. In campo, a guidare la difesa, c’era proprio Cristian Chivu. Quella sera si consumò un vero e proprio dramma sportivo: il Novara, tornato in Serie A dopo 55 anni, si impose per 3-1, infliggendo ai nerazzurri la peggior partenza in campionato degli ultimi 90 anni. Un’umiliazione inaccettabile per il presidente Massimo Moratti, che poche ore dopo prese la drastica decisione.

Cinque partite e l’esonero

Il giorno successivo, alle 19:15, arrivò l’esonero ufficiale per Gasperini; alle 21:10, il comunicato sull’ingaggio di Claudio Ranieri, quasi uno scherzo del destino, visto che oggi è proprio Ranieri il garante che ha voluto Gasperini alla Roma. L’avventura dell’allenatore di Grugliasco sulla panchina del club meneghino durò appena cinque partite ufficiali: la sconfitta in Supercoppa Italiana contro il Milan, quella in Champions League contro il Trabzonspor e un misero punto raccolto nelle prime tre giornate di campionato. Un regno brevissimo per un tecnico definito all’epoca ambizioso ma anche permaloso, che non riuscì a entrare in sintonia con uno spogliatoio di campioni.

Stasera, a distanza di anni, Gasperini ritrova Chivu da avversario, in una partita che per entrambi ha un sapore particolare. Per il tecnico giallorosso è l’occasione per una rivincita personale e per dimostrare il suo valore alla guida di una big; per l’allenatore romeno, un esame di maturità contro quello che, per poche settimane, fu il suo allenatore.