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Garlando su Lookman: «Giornata tipo con la maglia Brescia, “Pazza Inter Amala” e la “Vita di Prisco”…»

Garlando su Lookman, eccome come si svolge la giornata tipo di Ademola Lookman tra Atalanta, Inter e sogni nerazzurri
«Una giornata da Lookman». Così Luigi Garlando titola il suo pezzo in prima pagina sulla Gazzetta dello Sport, raccontando con vivacità e simpatia le vicissitudini quotidiane di Ademola Lookman, al centro di un acceso caso tra Atalanta e Inter.
Secondo la narrazione di Garlando, Ademola comincia la giornata «a metà mattina, con calma», indossando una maglia del Brescia di Aimo Diana. Tra gesti quasi familiari e confidenziali, Lookman si toglie il pigiama provocatorio e, sotto la doccia, fischietta «Pazza Inter amala!», il coro storico che unisce i tifosi nerazzurri.
L’ex medico di Koopmeiners chiama per informarlo che il certificato medico che lo esenta dall’allenamento è stato inviato all’Atalanta, ma subito arriva un’altra telefonata: una visita fiscale è in arrivo. «C’è un dottore che ti cerca», gli dicono. Lookman esce dall’autostrada a Dalmine, torna a casa e, entrando da una porta di servizio, si rimette a letto, pronto a rispondere «Dica 33», scherzando sul numero di D’Ambrosio, ora libero all’Inter.
Con l’auto riparte sparando a tutto volume “Urlando contro il cielo” di Ligabue, come se volesse sfogare un misto di ansie e speranze.
Non manca il contatto con Gasperini, che riceve una chiamata: «Mister, devo sparire da Bergamo. Mi ospita un po’ a Roma?». La risposta è ironica ma affettuosa: «Basta che non calci i rigori».
Garlando chiude il racconto con un’immagine dolce e quasi malinconica: Lookman si addormenta leggendo «La Vita di Peppino Prisco», sotto il poster di Federica Brignone, anti-Goggia, mentre naturalmente sogna il palco più ambito per un calciatore: San Siro.
Un ritratto che unisce ironia e umanità, raccontando le tensioni e i sogni di un giovane calciatore nel suo complicato percorso verso la consacrazione, con un cuore nerazzurro che batte forte.