2023
Dimarco sulle orme di Facchetti? Con molto lavoro può diventare l’erede

Il paragone tra Federico Dimarco e Giacinto Facchetti può generare malcontento tra i tifosi dell’Inter, ma i punti in comune ci sono
La Gazzetta dello Sport azzarda un paragone tra la leggenda immortale dei nerazzurri, Giacinto Facchetti, e l’uomo del momento, Federico Dimarco.
Uniti dallo stesso destino e da alcune caratteristiche simili, non è da escludere che il giovane esterno dell’Inter possa, un giorno, diventare l’erede di Facchetti.
FACCHETTI E DIMARCO– Era alto 1.89, una misura che allora lo faceva iscrivere alla categoria dei giganti. Niente a che vedere con Dimarco, eppure a ogni interista il paragone appare naturale. Il Cipe di Treviglio, il Dima di Porta Romana, dove è cresciuto e dove il padre ha ancora oggi un negozio di frutta e verdura. Era il quartiere di Meazza. Cento metri più avanti c’era il Dante che tagliava i capelli a tutta l’Inter, Facchetti compreso, inevitabile che il piccolo Federico crescesse con il nerazzurro dentro. Il Cipe e il Dima sono gente di oratorio, più simili di quello che può sembrare.
Sono i due estremi di una storia che a San Siro tutti conoscono: il buco nero della fascia sinistra. È vero che ci sono stati Andy Brehme e anche, per un solo anno, Roberto Carlos, ma mettere in fila tutti i nomi di quelli che dovevano diventare l’erede di Facchetti fa sorridere. O tremare, dipende. Adesso c’è Dimarco che deve correre dove un tempo regnava Giacinto. La strada per diventare Facchetti è ancora lunga e tortuosa e chissà dove porterà. Però i tifosi interisti si innamorano dei terzini. E per quelli che fanno gol straordinari impazziscono proprio.