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Difesa Inter, il reparto arretrato è sotto osservazione: il dibattito sull’assetto di Chivu dopo i 7 gol subiti tra Juve e Napoli

Difesa Inter, la riflessione circa la solidità difensiva e sull’equilibrio della squadra di Chivu nonché sul rischio di una squadra troppo offensiva
Durante la trasmissione L’ascia raddoppia, il giornalista Andrea Della Sala ha analizzato con attenzione l’atteggiamento difensivo dell’Inter di Cristian Chivu, soffermandosi sul dilemma che accompagna la squadra dopo le ultime uscite contro Juventus e Napoli. Il tema è quello dell’equilibrio tra aggressività offensiva e solidità difensiva, un aspetto che — come sottolineato da Della Sala — rischia di diventare decisivo nella corsa scudetto.
«Se potessi fare una domanda a Chivu, gli chiederei questo: l’Inter è la dodicesima difesa del campionato, con sette gol subiti tra Napoli e Juve. La storia della Serie A dice che la miglior difesa vince il campionato. È disposto a correre il rischio di non vincerlo, oppure crede che questa volta possa accadere il contrario?» ha spiegato Della Sala, citando un principio che nel calcio italiano resta una costante: la solidità difensiva come base del successo.
Il giornalista ha poi aggiunto che l’Inter di Chivu, pur essendo una squadra spettacolare e dotata di grande capacità offensiva, concede troppo negli scontri diretti. «L’Inter ha facilità di andare in gol contro le medio-piccole, qualunque squadra dal decimo posto in giù può prendere tre gol dai nerazzurri. Ma con le grandi qualcosa si incrina», ha osservato.
Bisseck, simbolo di un’Inter offensiva
Un altro punto di riflessione riguarda l’uso di Yann Bisseck, giocatore più votato alla costruzione che alla marcatura, scelta che Della Sala definisce “ancora più offensiva”.
«Ti privi del giocatore stanziale in difesa ma è una mossa coerente con la filosofia di Chivu, che vuole un’Inter coraggiosa, sempre proiettata in avanti».
Il giornalista ha poi evidenziato la forza collettiva della squadra dimostrata anche contro la Fiorentina: «La cosa che mi piace dell’Inter è che non ha un giocatore indispensabile. Calhanoglu sta giocando bene, ma le due partite migliori la squadra le ha vinte senza di lui, con Barella regista. E lo stesso vale per Dumfries, Lautaro, Thuram, Acerbi, De Vrij o Bastoni».
Il messaggio finale è chiaro: l’Inter di Chivu è una squadra moderna e aggressiva, ma per puntare realmente allo scudetto dovrà ritrovare equilibrio, senza rinunciare alla sua identità offensiva.