Di Natale incorona Pio Esposito: «Un predestinato, sarà...»
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Di Natale incorona Pio Esposito: «Un predestinato, sarà un giocatore importante per il calcio italiano per i prossimi 15 anni! Su Gattuso ct vi dico questo»

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L’ex attaccante dell’Udinese, Antonio Di Natale, ha parlato così nel giorno di Italia Israele, soffermandosi su Pio Esposito

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’ex attaccante Antonio Di Natale si è espresso così in vista di Italia Israele di stasera, soffermandosi sul giovane attaccante dell’Inter, Francesco Pio Esposito.

LA NAZIONALE IN FRIULI – «Per me è un piacere vedere la Nazionale in quello stadio che ho nel cuore. Sono contento per la famiglia Pozzo e per i tifosi».

IL SUO DEBUTTO A UDINE NEL 2008 – «Fu una grande emozione. Vincemmo contro la Georgia e fu bellissimo. Udine ed Empoli sono casa mia: in Toscana sono cresciuto calcisticamente, mentre in Friuli ho chiuso la carriera dopo dodici anni indimenticabili».

ITALIA-ISRAELE – «Contro Israele dobbiamo vincere senza pensarci neppure troppo. Una terza mancata qualificazione alla Coppa del Mondo non voglio neppure prenderla in considerazione: siamo l’Italia!».

OTTIMISTA – «Certo che lo sono. L’Italia ha una nazionale forte e lo dimostrerà sul campo».

GATTUSO – «L’ho avuto come compagno in Nazionale ed era un leader, un lavoratore, una persona seria e un grande uomo. Ha vinto due Champions e un Mondiale, ma è rimasto sempre umile».

RINO CT – «Ha la mentalità vincente dell’ex campione del mondo e se Buffon e la Federazione hanno puntato su di lui, un motivo c’è. Mette in campo tutto se stesso anche dalla panchina e la squadra sta dimostrando con i risultati di seguirlo. Si merita grandi risultati e gli auguro il meglio».

PIO ESPOSITO – «Io lo conoscevo perché sono amico dei dirigenti dello Spezia e ho conosciuto prima suo fratello Sebastiano quando sono andato a vedere gli allenamenti dei bianconeri: lo scorso anno ho visto Pio e mi è sembrato subito evidente che fosse dotato di notevoli qualità tecniche. Non mi hanno sorpreso, dunque, né i tanti gol in Serie B né la rete in Estonia di sabato».

UN PREDESTINATO – «Sarà un giocatore importante per il calcio italiano per i prossimi dieci-quindici anni. È un predestinato perché ha anche la testa da campione. Parlandoci sembra più grande della sua età: è umile, cerca sempre di imparare ed è molto educato».

A CHI SOMIGLIA – «Per me a Vieri anche se Bobo era sinistro, mentre Pio è destro».

UN GRAN GOL IN ESTONIA – «Vero, ma è stata convincente tutta la sua prestazione: ha difeso palla, ha fatto salire la squadra e si è mosso parecchio. È uno che sa giocare a calcio, ci vuole poco per capirlo».

ABBONDANZA IN ATTACCO – «In Italia i grandi giocatori sono sempre nati e abbiamo spesso avuto abbondanza in tutti i ruoli. È però importante crescere i nostri ragazzi nelle Scuole Calcio, farli lavorare sulla tecnica. Il talento va coltivato».

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