Di Gregorio: «Mi rivedo in Handanovic, all'Inter Vecchi preferiva Radu» - Inter News 24
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2023

Di Gregorio: «Mi rivedo in Handanovic, all’Inter Vecchi preferiva Radu»

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L’ex portiere dell’Inter, ora al Monza, Michele Di Gregorio, si è raccontato tra passato, presente, futuro e i modelli d’ispirazione

Intervistato da Tuttosport, Michele Di Gregorio si è raccontato a 360° tra passato e futuro. Il portiere del Monza, cresciuto nelle giovanili dell’Inter, ripercorre le tappe della propria carriera e parla dei modelli a cui si è ispirato.

DA PICCOLO – «A me piaceva stare in porta, mi tuffavo sulla palla senza paura. A neanche 7 anni da Corsico sono finito all’Inter e ci sono rimasto fino ai 20»

LO SCUDETTO PRIMAVERA CON L’INTER – «Arrivavo da un paio di stagioni di infortuni, l’ho vinto da capitano e da fuori quota. Non eravamo i più forti, però siamo riusciti a creare un gruppo dove si stava bene tra noi, c’era serenità nel lavorare. Una esperienza che porto con me oggi: la forza del gruppo»

SU STEFANO VECCHI, SUO ALLENATORE IN NERAZZURRO – «Che mi preferiva Radu. Se non giochi sei un po’ offuscato dalla rabbia, certe scelte non le capisci. Quando sono cresciuto calcisticamente ho capito che fare l’allenatore della Primavera all’Inter chiede responsabilità. Mi ha detto una frase che mi è servita: “Radu ha più talento, però tu sei un gran lavoratore. È la tua strada, c’è chi arriva prima e chi dopo2»

IL PERCORSO IN SERIE C CON RENATE E NOVARA – «Quando esci dalla Primavera credi di essere grande, ma sei un ragazzo. Avevo vinto lo scudetto e pensavo: “Ok, magari posso andare già in B”. Per fortuna sono stato consigliato bene dall’Inter e dal mio procuratore Carlo Alberto Belloni: la C è difficile, è un campionato sottovalutato, sei un portiere, hai bisogno di giocare. Non serviva convincermi, ascolto chi vuole il mio bene. È stata la decisione migliore, a confronto con gente che aveva famiglia e dieci anni di calcio giocato. Cresci»

IL MODELLO? – «Oggi i portieri sono molto più coinvolti, in fase difensiva siamo una linea guida dietro. Io dialogo con Caldirola e Pablo Mari. Maignan sta dando molto in questo senso, ma io mi rivedo in Handanovic, un esempio negli anni all’Inter. Un leader silenzioso»

SU COLPANI – «Colpani è da Nazionale? Per me sì: ha qualità e intelligenza, riempie gli spazi, segna di sinistro, di destro e di testa. In quattro anni ha avuto una crescita importante».

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