Decreto Crescita, Bellinazzo: «In Italia non si aiuta il calcio»
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Decreto Crescita, la sferzata di Bellinazzo: «In Italia non si aiuta il calcio»

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Marco Bellinazzo ha detto la sua sullo stop del Decreto Crescita, che verrà attuato a gennaio con forti ripercussioni in Serie A

Marco Bellinazzo ha parlato a gianlucadimarzio.com dell’abolizione del Decreto Crescita in Serie A.

PAROLE – «Credo che sia una decisione sbagliata, nel senso che non considera il calcio come un settore industriale di enorme rilevanza e che produce attraverso il proprio contributo fiscale quasi 800-900 milioni ogni anno: dovrebbe aver maggior attenzione perché produce le risorse che consuma questa agevolazione.

Non sono soldi extra che vengono tolti agli altri cittadini. Dopo di che, rispetto alle possibili preoccupazioni su possibili discriminazioni verso i calciatori italiani sono in qualche modo smentite dai risultati importanti conseguiti dalle Under italiane e sono in parte già recepite visto che la normativa modificata del 2022 aveva stabilito un tetto di un milione di euro per 20 anni per accedere a questa agevolazione.

Poi c’è un rischio contraddittorio: in questo modo poi i calciatori rientrerebbero nel regime ordinario previsto per i così detti impatriati e di conseguenza il beneficio si potrebbe applicare solo a quei professionisti che guadagnerebbero fino a 600mila euro: quindi prevalentemente per i giovani e non per i grandi giocatori, il che creerebbe un effetto boomerang evidente. Servirebbe qualche chiarimento a livello legislativo…».

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