Cuper su Ronaldo: «Non voleva pesarsi. Andare in Brasile?»
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Cuper su Ronaldo: «Non voleva pesarsi. Andare in Brasile? Gli lanciai una sfida ed ecco cosa fece…»

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Cuper ha parlato di Ronaldo il Fenomeno e ha raccontato alcuni aneddoti dell’epoca in cui il brasiliano vestiva la maglia dell’Inter

Hector Cuper, ex allenatore nerazzurro, ha parlato a Clank, rivelando alcuni aneddoti dell’avventura di Ronaldo il Fenomeno all’Inter. Ecco le sue dichiarazioni:

RONALDO – «Quando arrivai all’Inter, al secondo o terzo allenamento mando tutti alla bilancia con il prof Alfano. Tutti vanno alla bilancia, arriva Ronaldo e dice “No io non mi peso”. Abbiamo avuto un confronto, non mi diceva perché non voleva pesarsi, almeno avere una motivazione. Arriva il medico e mi dice: no, Ronaldo non si pesa. “Io non mi peso, altrimenti poi mi scherzano che peso troppo. Segna 84. Ovviamente non era 84»

BILANCIA – «Allora ho fatto uscire tutta la squadra e sono rimasto solo con lui e Alfano per farlo pesare e si pesò. Non era un grosso problema perché questo giocatore era un fenomeno. Ma c’era qualcosa che non mi piaceva, un giocatore deve adattarsi, così come un allenatore. All’Inter c’era un altro problema. Perché se avevi un giocatore che era un’eccezione… Poi c’erano Vieri, Recoba, Cannavaro…Se inizio così, domani mi viene un altro, c’era una linea da seguire. Non è stato un dramma, era un po’ come per i permessi per il Brasile. A quel tempo i giocatori bevevano gassosa, per me non era un problema, c’è il medico se gli permette di berla… Il problema è se tu bevevi 4 litri di gassosa. Ora c’è una gestione molto più accurata».

BRASILE – «Un giorno viene e mi chiede il permesso per andare in Brasile, un’altra volta. Gli dico facciamo così: difendi 10 palloni fuori dall’area, uno contro uno. Se fanno un gol non vai da nessuna parte. Dentro di me dico c’è Recoba, Vieri, tanti grandi giocatori… Dico loro se non fate almeno un gol domani correte 5 km. Sapete com’è finita no? Andò in Brasile. Il giorno dopo i giocatori: per favore mister, per favore… non ci faccia correre. Andiamo, 5 km».

REAL MADRID – «Real Madrid? Credo che avesse già tutto preparato per andare, lui giustificò questo problema con me per andare al Real. Avevo questa sensazione. Prima di una partita rientrava dopo essere stato fuori tanto tempo e gli dico giochi 45′ poi esci. Ok ok. Finisce il primo tempo rientriamo nello spogliatoio e gli dico che sarebbe uscito. No no mister, sto bene, fammi giocare. Senti il medico, che dice che può giocare ancora un po’. Conclusione può giocare 20′, al 3′ si è rotto… e poi pubblicamente dice che lo avevo messo per farlo lesionare»

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