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Correa: «L’Inter era un sogno, Inzaghi mi ha tolto i dubbi. Spero di fare altri gol al Milan e sullo scudetto…»

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Joaquin Correa ha parlato a DAZN alla vigilia del match contro il Bologna: le dichiarazioni dell’argentino

Joaquin Correa ha parlato a DAZN alla vigilia del match contro il Bologna. Le dichiarazioni dell’argentino.

ESORDIO A VERONA – «È stato bellissimo perché è stata la mia prima partita, ci tenevo tanto a venire qui. È stato un giorno bellissimo, poi è successa anche questa cosa che non succedeva da tempo, però ero già felice perché abbiamo vinto».

PASSATO ALL’INTER – «Ero un bambino che voleva venire a tutti i costi qua e ci sono stato in quell’anno. Era troppo importante per me, quando avevo iniziato a stare in Prima squadra in Argentina ho saputo dell’interessamento dell’Inter, poi però sono rimasto ancora lì però per me è stato già bellissimo perché ero un bambino che sognava di giocare qua».

COPPA ITALIA 2018-2019 E L’ABBRACCIO DI INZAGHI – «Tanto importante. Già venire qui all’Inter era un sogno per me, poi con la sua chiamata con l’intenzione di rendermi protagonista di questa squadra non ho avuto nessun dubbio, non volevo andare in nessun altro posto».

ACCOGLIENZA DELLA DIRIGENZA – «Dal primo giorno in cui sono arrivato mi hanno fatto sentire tutti a casa e mi hanno fatto capire subito cos’è l’Inter e la responsabilità che abbiamo i giocatori qua. Difendiamo una maglia troppo importante e pesante e io sono felice».

SQUADRA – «Giocare con giocatori così forti diventa tutto più semplice, ti fanno divertire e avere la palla sempre bene. Non vedo l’ora di continuare a giocare con loro per regalare gioie ai nostri tifosi».

LAZIO – «A Roma mi sono trovato bene con tutti, con i compagni abbiamo vinto delle cose, abbiamo fatto davvero bene. Qui mi trovo davvero bene, i compagni mi danno tanta fiducia e questo è importantissimo. Mi hanno accolto alla grande dandomi la fiducia che volevo».

OBIETTIVI – «Sicuramente puntare al massimo di tutto. Abbiamo una squadra per farlo con tantissimi giocatori con qualità, internazionali di grandissimo livello. Non dico nessun titolo su cui puntare ma dobbiamo puntare a vincere ogni partita. Ancora sono le prime gare, ma giocare con giocatori così forti tutto è più facile. Ti fanno divertire, ti danno sempre la palla bene, non vedo l’ora di continuare a giocare, cercarli e trovarci bene insieme, così possiamo raggiungere le gioie che vogliamo tutti».

RICORDI SAMPDORIA – «Ho cambiato la mia maniera di giocare, ero un altro giocatore. Pure la mia esperienza a Siviglia mi ha fatto capire tante cose, come l’esperienza in Nazionale. Sono tutte cose che ti fanno crescere. Penso di essere cambiato tanto, nella maniera di giocare».

MILAN VITTIMA PREFERITA – «Speriamo di continuare. Adesso pensiamo già alla prossima e cercherò come sempre di fare il massimo, segnando e dando gioie alla gente».

RIVALI – «Sicuramente quest’anno sarà dura perché ci sono tante squadre di grandissimo livello. Ce ne sono almeno cinque che possono far bene e lottare in alto e far e bene. Dare nomi di due tre sarebbe poco, sono tante e nel campionato italiano non si sa mai come va a finire, ma noi siamo fiduciosi».

VERON – «È stato troppo importante. È stato il mio compagno, mi ha aiutato tanto. All’Estudiantes c’è una mentalità molto bella che ti fa crescere non solo come giocatore ma anche come uomo e persona. Ti insegnano tante cose, anche le più piccole e semplici e io sono sempre molto riconoscente a Veron per quello che mi ha insegnato».

IDOLI DA RAGAZZINO – «Noi siamo cresciuti con la figura di Maradona, poi negli anni vedere Messi o gli argentini in generale era bello e ti rivedevi un po’ in loro e volevi imparare da questi fenomeni. Ho sempre avuto amore per il dieci argentino, è un fuoriclasse, di un altro pianeta. Credo che sia un fenomeno e anche una grandissima persona, ci ha aiutati tanto e noi abbiamo aiutato lui. Questa Coppa America in Argentina ci voleva, la aspettavano da anni, poi l’abbiamo vinta in Brasile, al Maracanà, ed è stato ancora meglio».

SOGNO – «No, io voglio vincere qua che è stato un sogno per me. Voglio vincere qua e in Argentina tutto ciò che abbiamo di fronte. Poi guardo intanto le cose più vicine per restare concentrato e provare a vincere ciò che vuoi».

ESULTANZA VERONA – «In Argentina c’era una persona che ci diceva che noi che magari andavamo in Europa non avevamo sangue e allora un mio amico ha inventato questa cosa al calcetto a cinque per dire che avevamo il sangue, è rimasta e da lì l’ho sempre fatto».

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