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Conferenza stampa Marotta, la presentazione della stagione 25-26: «Vogliamo vincere! Ecco da dove nasce la scelta di Chivu, e sul mercato vi dico…»
Conferenza stampa Marotta, la presentazione della stagione 25-26 LIVE: le parole del presidente dei nerazzurri
La conferenza stampa di Beppe Marotta per presentare la prossima stagione 2025-26 della Serie A per i nerazzurri. Il presidente del club meneghino interverrà in conferenza in compagnia dell’allenatore Cristian Chivu. La conferenza avrà inizio alle ore 14, noi di InterNews24 la seguiremo live.
LE PAROLE – «Siamo ai nastri di partenza di una nuova stagione. Volevo evidenziare il brevissimo percorso recente fatto dall’Inter negli ultimi 5 anni, che equivale al ciclo Inzaghi. In Italia siamo la società che ha vinto di più, ha vinto 7 titoli. Quella che ha conseguito più punti in Serie A, quella che ha partecipato con continuità alla fase dei gironi e alle qualificazioni successive alla Champions League, cosa che alcuni nostri competitors non hanno fatto. Quella che ha consentito il diritto di partecipare a 2 finali di Champions League, che rappresenta u traguardo veramente storico, straordinario e difficile: Questi dati sono significativi di un percorso, di un lavoro. Nella scorsa stagione abbiamo disputato 63 partite, addirittura decine in più di qualche noto competitor, ed è coinciso con l’arrivo di una nuova proprietà. Una proprietà che anche oggi è voluta essere presente nella persona della dottoressa Ralph, una presenza continua che ci ha dato una grossa mano, ma in modo molto silente. La presenza di Oaktree è continua e lungimirante. Se dobbiamo valutare anche la fase progettuale che stiamo sviluppando, è una cosa molto ambiziosa da grande club. Siamo in un sito, quello di Appiano Gentile, dove sono stati stanziati nuovi investimenti. Andremo a fare un intervento anche sul centro sportivo di Interello, dove si svolgeranno lavori importanti. Da ultimo, ma non mi addento più di tanto, sapete quanto ci è a cuore la situazione del nuovo stadio.
Tornando ai temi sportivi: abbiamo concluso la stagione con 63 partite, una stagione che ci ha visto arrivare in fondo in tutte le competizioni. Abbiamo perso la finale, siamo arrivati secondi per un centimetro… Ed è quel centimetro di differenze che dobbiamo cercare di colmare. Ma arrivare lì è un’impresa difficile. Oggi ripartiamo con le stesse ambizioni di prima, l’Inter ha una storia da difendere. Noi siamo abituati a dire spontaneamente quelli che sono gli obiettivi: noi vogliamo vincere! Poi se non ce la faremo vorrà dire che gli altri saranno stati più bravi. Ripartiamo con un nuovo allenatore, Cristian Chivu, che tutti conoscete. In questi mesi sono state scritte tante cose: che era una soluzione di rincalzo, una seconda scelta… Niente di più falso! Quando noi con la proprietà Oaktree abbiamo delineato il modello di squadra da costruire, abbiamo poi cercato di individuare il profilo. Il fatto di aver approcciato anche con un’altra figura professionale non ha significato sminuire la figura di Chivu, anzi abbiamo avvalorato la tesi del profilo di questo giovane allenatore. Oltretutto ha un vantaggio rispetto agli altri, quello di conoscere questa società e i suoi valori, conosce i giocatori, l’ambiente. La scelta è nata da questo. Il modello è cambiato semplicemente perché Oaktree ha messo a disposizione del management una cifra consistente per poter investire su profili precisi, di età e giovani. Il mercato è ancora aperto e continueremo, ringrazio Ausilio e Baccin per il lavoro che stanno facendo. Ci serviva un leader di questo gruppo e lo abbiamo identificato in Chivu. Siamo orgogliosi di questa scelta.
Accanto alla prima squadra, abbiamo varato l’Under 23 che è affidata a Stefano Vecchi. C’è la grandissima soddisfazione di aver affidato sia la prima che la seconda squadra a due allenatori che arrivano dal settore giovanile e che hanno vinto titoli nel settore giovanile. L’U23 sarà una fucina di giovani talenti, buona parte dei giocatori di questa rosa arrivano dalla Primavera campione d’Italia, altri saranno acquistati. L’U23, lo sapete tutti, è un serbatoio importante per far crescere i nostri calciatori, nella speranza che poi diventino i calciatori titolari del futuro. Laddove non lo diventeranno, saranno uno strumento per patrimonizzare il parco giocatori. In questo momento la squadra si allenerà ad Interello ma spero in un paio di anni che la squadra si alleni qui ad Appiano.
Mi preme ricordare che per la prima volta anche le nostre ragazze parteciperanno alla Champions League, quantomeno alle fasi preliminari, dopo aver ottenuto il secondo posto. Stiamo crescendo anche in questo movimento. Ricordo anche che per l’annata passata, il concetto di sostenibilità è stato utile ad ottenere importanti risultati dal punto di vista del bilancio. Questo è un ulteriore elemento di grande soddisfazione. Devo dire che anche in questo Oaktree ha svolto un ruolo fondamentale. Una società in cui non manca nulla, l’auspicio è di fare risultati importanti».
SUL MERCATO E SULLA QUESTIONE LOOKMAN – «Come sapete il mercato ha ancora una sua vita per circa un mese. Sottolineo un aspetto che spesso sfugge ad un’analisi attenta anche dei più di voi, il fatto che una squadra riesca a confermare i giocatori che l’hanno resa protagonisti nelle stagioni passate significa mettere un tassello molto importante. Il calciomercato è interessante, i tifosi aprono i giornali per leggere le novità e voi lavorate perché più si scrive di mercato e meglio è… Però in realtà bisogna anche capire che se una squadra come la nostra è arrivata dove è arrivata, significa che ha valori oggettivi molto importanti, valori che anche il mister ha riconosciuto come determinanti. La seconda fase, l’ho detto io in premessa, con la nuova proprietà di Oaktree abbiamo deciso di sviluppare un nuovo modello, che significa abbassare l’età media investendo su profili mirati e giovani, che possano rappresentare il presente, il futuro e che possano incrementare il patrimonio. Noi avevamo perso negli ultimi anni questo aspetto patrimoniale e lo stiamo recuperando con aspetti mirati che Oaktree ci ha concesso di fare. Il mercato ha la sua vita ancora per un mese, non nascondo che un elemento importante sia Lookman. Su indicazione dell’area tecnica e dell’allenatore è un giocatore che non scopriamo noi, credo sia nel taccuino di tutti i direttori sportivi italiani ed europei, ma comunque oggi è un giocatore dell’Atalanta. All’Atalanta va il massimo rispetto, ci mancherebbe che facciamo azioni di ostruzionismo. Abbiamo un ottimo rapporto con la famiglia Percassi, non nascondo che con Luca Percassi qualche parola l’ho scambiata. Mi pare che fa parte della logica, alzare l’asticella e anche nelle richieste non aver paura nel chiedere i giocatori bravi. Questo è quello che posso dirvi, poi è prematuro dire quello che succederà».
QUESTA LA SETTIMANA DECISIVA PER LOOKMAN? – «Certamente sì, perché comunque con l’allenatore abbiamo condiviso la ricerca di giocatori che abbiano una certa duttilità e che diano a lui la possibilità di giocare con questo o quello schema. Chiaro che Lookman rappresenta un profilo adatto a questo schema ma non è l’unico. Ausilio e Baccin hanno anche altri nominativi. Non nascondo che nel giro di 2-3 giorni arriveremo alla conclusione di quello che è un confronto tra Inter e Atalanta, se ci saranno le condizioni e l’Atalanta è decisa a venderlo, vedremo di attivare una negoziazione concreta e forse arrivare ad una conclusione. Altrimenti si farà una scelta differente».
LOOKMAN HA 28 ANNI, COSA HA SPINTO A PENSARE A LUI? – «Perché riteniamo tutti che nel gioco del calcio se metti 11 talenti difficilmente vincono. Accanto al talento ci vuole l’esperienza e l’aspetto caratteriale molto forte. Quindi è chiaro che Lookman non rappresenta il profilo di un giocatore rivendibile, perché ha la sua età, ma invece il vantaggio che può darci è la qualità che ha ma soprattutto il fatto che un buon giocatore, se ha accanto dei giocatori di talento, trasmette dei concetti importanti e fa crescere il valore di questi giovani. Un mix tra giovani e meno giovani contribuisce a dare un valore maggiore alla rosa».
LEONI RESTA NEL NOSTRO TACCUINO A PRESCINDERE O SOLO DOPO UN’EVENTUALE CESSIONE DI UN NOSTRO DIFENSORE? – «Mi sembra giusto che il mister abbia riconosciuto il valore sia di Pio Esposito che di Leoni. Li ha avuti entrambi a disposizione, nell’Inter uno e nel Parma l’altro. Leoni è un giocatore del Parma, sinceramente non abbiamo avviato nessuna trattativa con loro. In questo momento possiamo solo dire che è un giocatore che farebbe comodo a tante società, ma la priorità in questo momento riguarda un altro tipo di giocatori e di ruoli. Vedremo quello che può succedere. Vogliamo sottolineare, oltre al valore di Leoni, dall’altra parte non voglio dimenticare che Pio Esposito arriva dal settore giovanile. Il nostro settore giovanile è sicuramente tra i migliori in circolazione. Abbiamo attraversato un momento difficile in cui siamo stati costretti a cedere alcuni nostri giocatori per causa di forza maggiore, ma oggi siamo nelle condizioni in cui Oaktree ci dice che si può fare a meno di cedere i giovani e che possiamo tenerli, quindi speriamo che il Leoni dell’Inter lo possiamo trovare qua e che possa svolgere un ruolo con tutte le qualità che Leoni ha. Non voglio dire che non sia bravo ma mi sembra esagerata la pressione che attorno a lui sia stata data da tutti i media negli ultimi mesi. Ribadisco che il Parma ha fatto un’operazione intuitiva lo scorso anno prendendolo per poco dalla Sampdoria e oggi ha un bel patrimonio».
SI E’ CONSAPEVOLE CHE LE NOVITA’ RICHIEDANO DEL PERCORSO E QUINDI UNA TUTELA? – «Se per nuovo intendi l’allenatore, chiaramente non è un ragazzino. Il Parma ha fatto una scelta coraggiosa ad affidargli la panchina e in questo valore c’è il coraggio di agire. Noi siamo una società che ha avuto e ha molto coraggio. Se si sbaglia si sbaglia, ma bisogna avere il coraggio di osare. Lo abbiamo fatto con la razionalità di scegliere un allenatore bravo. Accompagneremo questa squadra nelle difficoltà, abbiamo una struttura forte. Noi garantiamo sempre la presenza quotidiana, siamo un gruppo forte. Sono molto fiducioso perché abbiamo un allenatore che ha dei valori importanti: il senso di appartenenza, la cultura del lavoro. Da questi non si può far altro che trarne benefici».
