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Conferenza stampa Inzaghi: «Derby non è ossessione, se lo scudetto arriva domani meglio. Su Zhang e Pioli…»

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Conferenza stampa Inzaghi: le dichiarazioni alla vigilia del derby Milan Inter. Così il tecnico nerazzurro prima della stracittadina

Simone Inzaghi interviene in conferenza stampa alla vigilia del derby Milan Inter che può consegnare lo scudetto ai nerazzurri.

SENSAZIONI – «Il derby è sempre il derby, ci sono ottime sensazioni. In questi giorni abbiamo lavorato tanto e bene. Domani può essere una giornata speciale per la famiglia Inter. Abbiamo ancora oggi e domani per prepararci e giocare un grande derby».

INZAGHI PUO’ ENTRARE NELLA STORIA – «Coi ragazzi abbiamo parlato di quello che stiamo facendo, è stato un percorso magnifico. Domani può essere un giorno importantissimo ma non la stiamo vivendo come ossessione. Speriamo che domani sia il grande giorno ma non è un’ossessione per me e per i miei giocatori. Quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto dal 13 luglio. Abbiamo dominato un campionato con tantissime insidie, vogliamo salire in vetta ed ammirare il panorama».

SCUDETTO IN PALIO – «La posta è altissima ma sappiamo di aver vinto gli ultimi 5 derby, che ci hanno dato una grande gioia e una finale di Champions. Ma domani quei derby non contano nulla. conterà come andremo in campo. Troveremo una squadra seconda e che gioca in casa, farà di tutto per rendercelo difficile».

CRESCITA PERSONALE – «Devo solo ringraziare le persone che sono con me, parlo in primis dei giocatori e poi dei miei collaboratori che sono con me da tantissimo tempo e mi hanno aiutato tanto. E poi una società forte a partire dal presidente, Marotta, Ausilio, Baccin, Ferri, Zanetti. Sono persone che amano l’Inter e che tutte insieme cercano di aiutare e trovare la migliore soluzione. E poi ancora i tifosi, io non dimentico nulla. Poi i tifosi hanno dimostrato in tutto il percorso di esserci: non dimentico nulla, Istanbul è stato un momento bellissimo ma anche brutto, o anche l’ultima giornata con la Sampdoria, sono sempre stati con noi, ci hanno asciugato le lacrime e oggi sono tantissimi qui. Andremo a salutarli, se lo meritano perché mai come quest’anno si raggiungerà il traguardo perché lavorato tutti insieme, dai giocatori a tutte le componenti. Sulle tempistiche stiamo lavorando bene e forte, in questi tre anni abbiamo sempre spinto forte: se è domani tanto meglio, ma per me e i ragazzi non è un’ossessione».

ASPETTO CHE TO RENDE PIU’ FELICE – «Le vittorie e i trofei nel calcio contano, ma io sono contento di quello che siamo riusciti a creare come sinergia insieme alla squadra, società e ai tifosi: sono tre anni che vivo a Milano dopo ventidue a Roma, dopo tre mesi i tifosi per la città facevano già i complimenti per come giocava l’Inter, indipendentemente dal posto in classifica. Per me è il più grande complimento».

PERCORSO DI TRE ANNI – «Sono stati anni intensi, si è vinto tanto e si è perso, ma con il mio staff non ho mollato di un centimetro: abbiamo lavorato sempre più duro dopo le sconfitte. L’unica cosa che posso fare è lavorare sempre tanto e comunque con lo staff, ho avuto poi la fortuna di passare tre anni con grandi giocatori. Quando arriveremo al traguardo penserò a tutti i giocatori che mi hanno accompagnato: qualcuno l’abbiamo perso ma anche quello ha contribuito per fare questo campionato».

PAROLE ZHANG E RINNOVO – «Ho ascoltato stamattina, mi hanno fatto molto piacere ma non è stata una sorpresa: c’è un grande rapporto, posso solo ringraziarlo per come si è sempre comportato con me soprattutto nei momenti meno splendidi. Sono contento per lui che sia uno dei presidenti più vincenti nella storia dell’Inter, se lo merita, tiene molto al club. Per quanto riguarda il rinnovo adesso abbiamo un unico pensiero, per il resto ci sarà tempo e modo sapendo che qui sto molto bene perché ho una dirigenza e persone alle spalle molto».

CICLO – «E’ un ciclo che deve proseguire, arrivasse questo trofeo sarebbe il sesto in tre anni: deve continuare. E’ da anni che siamo nel calcio, non tutte le stagioni sono uguali. Abbiamo una dirigenza alle spalle che si sta muovendo perché possa continuare, ma il pensiero mio non è sul 2024/25 ma su questa stagione».

PIOLI – «Per me è un grande allenatore e un’ottima persona: ci ho avuto a che fare alla Lazio, mi ha sempre dato grande disponibilità. Ha fatto un grande percorso al Milan, quale sarà il futuro non posso dirlo io, gli auguro il meglio da martedì».

LAUTARO MARTINEZ – «Bene, ha lavorato bene: si nutre di gol ma è concentrato. C’è stata la squalifica, non si è giocato moltissimo dal 28 febbraio: è motivato, sta molto bene».

L’INTER È UN DONO PER TE? – «Assolutamente sì, è stato un percorso importante: ci sono state difficoltà ma si è lavorato bene e si è andati in un’unica direzione. Bisogna continuare così al di là di questi tre anni da ricordare: mancano sei partite da fare al meglio, siamo vicini al traguardo e speriamo arrivi il prima possibile».

PIU’ SPAZIO PER BUCHANAN E INFORTUNATI – «Sicuramente, tutti i giocatori domani sono a disposizione eccetto Cuadrado che ha avuto un affaticamento: martedì sarà in gruppo, volevamo fare anche qualcosa oggi. Mi spiace, nelle scorse settimane ha lavorato molto bene. Ha avuto un rallentamento di un paio di giorni. Per gli altri da qui alla fine dovranno essere bravi a meritarsi spazio ma tutti sarebbero pronti a giocare».

TITOLO PER RIASSUMERE IL TRIENNIO ALL’INTER – «Siete più bravi voi, mi è difficile: però sono contento di come abbiamo vissuto questi tre anni. E’ stato bello, una grandissima unione e la felicità dei tifosi: è bello percepire quanto sia felice il tifoso, dobbiamo fare l’ultimo passo».

DUBBI DI FORMAZIONE – «Qualche dubbio c’è, i ragazzi hanno lavorato benissimo: manca l’allenamento di oggi, saremo in 24. Qualche dubbio me lo porterò, speriamo di lavorare bene oggi».

RISCATTO PER NON AVER VINTO ABBASTANZA DA CALCIATORE – «E’ normale che questo trofeo mi darebbe una grande gioia per il lavoro. Da calciatore mi sono tolto soddisfazioni importanti, ho vinto parecchio con la Lazio e adesso spero di poter continuare da allenatore: mio fratello è di parte, mi ha fatto piacere. Con lui c’era una leggera differenza, io ho fatto 98 gol, lui 320: poi tecnicamente ero discreto (ride, ndr)».

VOTO STAGIONE – «Bisogna aspettare un attimo: è un ottimo voto, aspettiamo, tra un mese saremo ancora più lucidi per farlo».

ZOCCOLO DURO ITALIANO – «Importantissimo perché abbiamo tanti giocatori italiani e che sono da anni qui e che tifano l’Inter: nonostante quello riescono a fare grandi prestazioni, abbiamo la fortuna di avere uno zoccolo duro italiano. Poi gli stranieri sono da tanti anni in Italia, sanno cosa vuol dire rappresentare l’Inter. Abbiamo fatto 12 acquisti e grazie ai questi vecchietti si sono adattati al meglio».

QUANDO HAI CAPITO DI POTER VINCERE – «Le speranze c’erano dal ritiro e da come abbiamo cominciato in Giappone sotto 40 gradi, i ragazzi lavoravano molto e nel modo giusto. Il percorso è stato lungo, abbiamo avuto tante partite difficili: lo scontro diretto con la Juve per noi è stato molto importante».

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