Hanno Detto
Chivu alla Uefa: «Non ho mai voluto stravolgere, solo aggiungere qualcosa. Quando mi sono fatto male alla testa ho bevuto un caffè con la morte, ora…»

L’allenatore dell’Inter, Cristian Chivu, ha voluto dire la sua alla vigilia del match di Champions League contro il Liverpool
Intervistato dai canali ufficiali UEFA come uno dei protagonisti del magazine “UCL Show”, Cristian Chivu, alla vigilia di Inter Liverpool, ha parlato così facendo riferimento anche alla sua carriera da calciatore.
L’AMORE PER L’INTER – «Dell’Inter ti innamori subito, ti innamori per la sua storia. Ho trascorso un sacco di anni in questa società, sia come giocatore che come allenatore, avendo iniziato qui il mio percorso da tecnico nel settore giovanile per sei anni. Adesso ho una grande e bella responsabilità nel fare l’allenatore della Prima Squadra»
LA CHAMPIONS VINTA NEL 2010 – «Erano 45 anni che l’Inter non la vinceva. È stato bello perché abbiamo vinto il Triplete, ma non bisogna accontentarsi solo di quello. Stiamo cercando di costruire qualcosa di importante perché i grandi uomini ci sono anche oggi in questa squadra, che hanno bisogno di sostegno, fiducia e autostima per avere poi la possibilità di raggiungere qualcosa di importante».
OBIETTIVI – «Non mi metto mai a pensare a quello che potrei raggiungere io, sono una persona che pensa sempre alla felicità degli altri. Non ho più l’ego, forse l’ho perso nel giorno che mi sono fatto male alla testa. Quel giorno ho bevuto qualche caffè con la morte… Ora sono più resiliente, forse, perché ho vissuto delle cose non belle dal punto di vista mentale e fisico. Direi che la mia seconda vita è quella di un’altra persona, migliore di quella di prima».
NESSUNA RIVOLUZIONE – «Non ho mai voluto stravolgere, non ho mai voluto perdere quanto di buono ha fatto il club in questi anni. Volevo aggiungere qualcosa e sto continuando a farlo. L’obiettivo è ringiovanire, quello della società è però quello di migliorarsi e aggiungere sempre quel qualcosa in più che ti permetterà di scrivere una pagina nel libro dell’Inter».