Chivu Inter, il tabù scontri diretti affrontato anche nello spogliatoio: alla Pinetina c’è una convinzione comune

Chivu Inter, il tabù scontri diretti affrontato anche nello spogliatoio: alla Pinetina c’è una convinzione comune e si pensa ad una soluzione

Il tabù degli scontri diretti è diventato il tema più caldo e spinoso in casa Inter. La sconfitta di martedì in Champions League contro il Liverpool non ha fatto altro che alimentare una preoccupazione latente che serpeggia nello spogliatoio nerazzurro. Come analizza l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, la squadra di Cristian Chivu si trova di fronte a un calendario di fuoco che metterà a dura prova le ambizioni stagionali, proprio mentre l’infermeria si riempie.

Un rosario di sconfitte: da Conte a Simeone

Tra un mese esatto, l’11 gennaio, a San Siro tornerà Antonio Conte con il suo Napoli da combattimento. Sarà l’ennesimo esame di maturità per una squadra che, finora, ha fallito quasi tutti gli appuntamenti di gala. A impedire alla Beneamata di spiccare il volo sono state proprio le big: fatta eccezione per il successo contro la Roma di Gian Piero Gasperini, l’Inter è caduta contro la Juventus allo Stadium, è finita nella trappola di Conte al Maradona, ha subito la destrezza del Milan nel derby e l’aggressività dell’Atletico Madrid di Diego Simeone in Europa. Il rigore concesso ai Reds è solo l’ultimo capitolo di un “rosario di sconfitte” che unisce tutte queste gare.

Emergenza totale e il problema del gol

A complicare il quadro c’è l’assenza della colonna vertebrale: gli infortuni del regista Hakan Calhanoglu e del difensore Francesco Acerbi, uniti ai guai alla caviglia dell’esterno Denzel Dumfries, arrivano nel momento peggiore. Domenica c’è la trasferta a Genova (dove la gradinata canta “You’ll Never Walk Alone” come ad Anfield, sinistro presagio), poi la Supercoppa a Riad. Lì, superando il Bologna, Chivu potrebbe ritrovare in finale una tra Milan e Napoli, ovvero i suoi incubi stagionali.

Ad Appiano Gentile si analizzano i dati: non sembra un blocco psicologico, ma tecnico. I numeri sono impietosi: in sei scontri diretti, l’Inter ha segnato appena 6 gol (media di 1 a partita), mentre nelle altre 15 gare ne ha realizzati ben 43 (media di 2,88). Contro avversari fisici, il calcio dominante di Chivu fatica a concretizzarsi. La speranza dello staff è che basti una vittoria di peso per far “saltare il tappo” e guarire da questo antico malanno.