Chivu Inter, il grande cambiamento del tecnico rumeno
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Chivu Inter, il grande cambiamento del tecnico rumeno: una svolta silenziosa che cambia il centrocampo

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Chivu Inter, come nuova chiave tattica: più qualità nel palleggio, nuove soluzioni contro il pressing avversario e gerarchie a centrocampo

L’Inter sta cambiando pelle, e lo sta facendo in modo graduale ma evidente. Cristian Chivu, tecnico dei nerazzurri, guarda sempre più spesso alla soluzione del «doppio regista» come risposta alle esigenze tattiche emerse nelle ultime settimane. Un’idea che prende forza soprattutto dopo la vittoria di Bergamo e che nasce dalla necessità di migliorare l’uscita dal pressing e la gestione dei ritmi di gioco nei momenti più delicati delle partite.

Il simbolo di questa evoluzione è Piotr Zielinski, centrocampista polacco arrivato a parametro zero dopo l’esperienza al Napoli. Dopo una prima stagione complessa, segnata da problemi fisici e da un impiego discontinuo, Zielinski è tornato centrale nel progetto tecnico.

«Chivu coinvolge tutti ed è bello, perché abbiamo tanta qualità nell’organico. Se le cose non sono andate bene in passato è stata anche responsabilità mia».

Dal punto di vista tattico, Zielinski rappresenta una risorsa preziosa perché è in grado di interpretare più ruoli. Ha tempi di inserimento e qualità offensiva, ma anche la visione e la pulizia tecnica per organizzare il gioco partendo da dietro. In questo modo Chivu non è più vincolato al solo Hakan Calhanoglu come regista basso, né deve chiedere a Nicolò Barella di adattarsi a un compito meno naturale per le sue caratteristiche.

Il «doppio regista» consente all’Inter di avere più linee di passaggio, una circolazione più rapida e verticalizzazioni più efficaci, riducendo i rischi nelle prime fasi di costruzione. Una soluzione utile anche considerando l’età e la gestione fisica di Henrikh Mkhitaryan, giocatore di altissimo livello ma prossimo ai 37 anni.

I numeri confermano il rilancio di Zielinski: nella stagione precedente aveva collezionato 16 presenze da titolare, mentre in quella attuale è già arrivato a 11 partite dal primo minuto per 954 minuti complessivi.

«Sto giocando tante buone gare e voglio continuare così, pensando solo a essere importante per l’Inter».

Questo nuovo assetto, però, ha inevitabili conseguenze sulle gerarchie. Con Zielinski sempre più centrale, Davide Frattesi e Petar Sucic rischiano di scivolare indietro nelle rotazioni. La rivoluzione di Chivu non fa rumore, ma sta già lasciando il segno.

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